SILVIA BINI
Cronaca

Rischio idrogeologico 156 milioni per opere. Oneri di ubanizzazione nel piano prevenzione

Ieri durante il consiglio comunale straordinario l’annuncio della sindaca "L’urbanistica sarà al servizio della mitigazione idraulica . Faggi: "Necessario definire competenze specifiche e dialogo".

Ieri durante il consiglio comunale straordinario l’annuncio della sindaca "L’urbanistica sarà al servizio della mitigazione idraulica . Faggi: "Necessario definire competenze specifiche e dialogo".

Ieri durante il consiglio comunale straordinario l’annuncio della sindaca "L’urbanistica sarà al servizio della mitigazione idraulica . Faggi: "Necessario definire competenze specifiche e dialogo".

Il punto su cui concordano maggioranza e opposizione, anche alla luce dell’inchiesta della Procura di Prato che ha indagato 15 persone tra amministratori e tecnici, è agire. Agire come non è stato fatto finora per l’opposizione, agire per evitare fenomeni disastrosi causati dal cambiamento climatico per la maggioranza. Volendo parafrasare quanto emerso dal consiglio comunale straordinario sulla sicurezza idraulica: oltre tre ore di dibattito che si tenuto ieri in Comune. Per agire servono risorse e progetti: la Regione ha presentato un piano dettagliato di messa in sicurezza del territorio con opere che rafforzino la tenuta del reticolo idraulico minore. Per metterlo a terra servono 156 milioni di euro. Un miliardo la stima per la Toscana.

Impensabile che tali risorse possano arrivare da un unico canale. Serve quindi una programmazione degli interventi da portare avanti nei prossimi anni. È qui che si inserisce la proposta lanciata dalla sindaca Ilaria Bugetti che dai banchi del consiglio comunale ha annunciato la scelta di destinare i fondi derivanti dagli oneri di urbanizzazione alle opere di mitigazione idraulica. Una scelta innovativa, che testimonia l’intenzione dell’amministrazione di fare da locomotrice al cambiamento che dovrà necessariamente coinvolgere anche gli altri enti che hanno competenze in fatto di sicurezza idrogeologica. Un nuovo sistema che dreni risorse economiche: tutto ruota attorno all’uso degli oneri che i privati devono pagare alle casse comunali per realizzare i propri progetti sul territorio. Fino ad ora potevano essere usati per giardini, parcheggi, strade. D’ora in avanti saranno convogliati prioritariamente verso gli interventi di messa in sicurezza idraulica.

"Ciascun ente pubblico deve fare la sua parte se vogliamo dare davvero una risposta concreta e completa ai cittadini che ci chiedono questo - spiega Bugetti -. Dobbiamo fare tesoro della terribile esperienza che abbiano vissuto e muoverci di conseguenza nella consapevolezza che niente sarà più come prima. Gli esperti hanno stimato investimenti per 156milioni: l’ideale sarebbe distribuire tali interventi in un piano pluriennale finanziato dal governo, dalla Regione e anche dal Comune. Nella attesa e nella speranza che ciò avvenga - conclude - il Comune non resta fermo, ma agisce".

La seduta consiliare alla quale hanno partecipato molti cittadini, i parlamentari Erica Mazzetti FI e Marco Furfaro Pd, il consigliere regionale Marco Martini Pd, del presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno Paolo Masetti e i rappresentanti del Genio Civile, è stato aperto dalla lettera del comitato alluvione di Galceti: "Facciamo tesoro della memoria storica, affinché si possa considerare questo tempo come l’unico e prezioso che abbiamo per intervenire - è l’appello - Il rischio idrogeologico deve diventare priorità di tutti, soprattutto per gli organi competenti, a prescindere dalla posizione politica". A seguire il vicesindaco Simone Faggi ha ricordato gli interventi di somma urgenza per 10 milioni di euro messi in campo dall’amministrazione oltre a sottolineare la necessità di snellire la burocrazia: "E’ necessario definire le competenze specifiche e pretendere che la gestione delle acque meteoriche passi al gestore del sistema idrico integrato. Infine va migliorata la capacità di coinvolgimento dei cittadini per facilitare il rapporto con gli Enti". Per la deputata azzurra Mazzetti "il territorio ha sofferto di anni di incuria dove è mancata la manutenzione ordinaria su fognature e fiumi. Il cambiamento climatico non può essere una scusa. Le risorse ci sono, dobbiamo combattere la burocrazia". Al contrario per l’onorevole Dem Furfaro "il cambiamento climatico c’è, esiste, e va a discapito proprio delle fasce più deboli della popolazione".

Si sono susseguiti poi gli interventi di consiglieri di maggioranza e opposizione. Rita Pieri (FI) ha insistito sulla necessità di fare una progettualità puntuale capace di attrarre risorse anche europee, il collega Gianni Cenni (FdI) ha invece ribadito l’importanza di un riordino normativo che renda i percorsi di intervento snelli. Per Martina Guerrini (Pd) "gli amministratori dovranno usare cautela nel ricorso agli strumenti urbanistici in zone come Viaccia, Sant’Ippolito, Casale, Iolo e Figline". Infine Carmina Maioriello (M5S) ha sottolineato la necessità "di correggere le scelte fatte finora e porre fine alla cementificazione selvaggia come avvenuto nei Macrolotti. Bipartisan la necessità di rafforzare il dialogo con i cittadini".

Silvia Bini