REDAZIONE PRATO

Rischio idrogeologico. Giani chiama i Comuni. Legge sugli interventi. Città spugna: polemica

Il presidente toscano annuncia una nuova normativa per avere a disposizione mappature e programmazione sul territorio. Maioriello attacca il centrodestra: "I cittadini chiedono soluzioni".

Il presidente toscano annuncia una nuova normativa per avere a disposizione mappature e programmazione sul territorio. Maioriello attacca il centrodestra: "I cittadini chiedono soluzioni".

Il presidente toscano annuncia una nuova normativa per avere a disposizione mappature e programmazione sul territorio. Maioriello attacca il centrodestra: "I cittadini chiedono soluzioni".

Finalmente c’è la consapevolezza che il cambiamento climatico è sotto casa, che i pericoli sono quotidiani o quasi, che il rischio idrogeologico non molla e piomba sempre sul territorio fragile. Di fatto le amministrazioni, dalla Regione ai Comuni, con gli altri enti chiamati ad operare (Genio civile e Consorzi di bonifica) accelerano e puntano davvero ad una svolta.

Il presidente toscano Eugenio Giani evidenzia la necessità di mettere mano a nuove normative per avere una mappatura precisa, puntuale, aggiornata metro dopo metro. E intervenire. L’ipotesi è quella di varare una legge "che chiederà a ciascun Comune di elaborare un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici", il ’Pacc’. Piani di programmazione sul territorio proprio a fronte delle mutazioni climatiche in atto ma anche a fronte di tanti interventi che non sono più rimandabili specialmente sul reticolo minore ricco di corsi d’acqua e rii. "La legge sui Pacc è un mio obiettivo primario, la Toscana sarà la prima regione a dotarsi di questi strumenti di indirizzo e intervento" sottolinea Giani.

I Pacc dovranno contenere indicazioni su tutti gli interventi che servono: dalla manutenzione dei fiumi e della rete idrica minore, compresi argini, fossi, ponti, alle modifiche o agli spostamenti di manufatti o strutture pubbliche che devono cambiare collocazione perché non adeguata ad evitare rischi.

Nel frattempo non si arresta la polemica politica sia sul fronte regionale che su quello pratese. L’altro giorno l’assessora Monia Monni in visita a Quarrata è tornata sul rapporto con il governo: "Secondo il ministro Musumeci, il Governo avrebbe destinato alla Toscana 600 milioni di euro in dieci anni per la difesa del suolo. Peccato che questa cifra, spalmata su un decennio e su tutta la regione, sia ben lontana dall’essere risolutiva. La Toscana, per la sola prevenzione, investe 200 milioni di euro l’anno, metà dei quali provengono dal tributo di bonifica. E questo senza contare le risorse necessarie per la ricostruzione post-evento del novembre del ’23". Insomma l’accusa è sempre la stessa: "Il governo non sta facendo abbastanza e le Regioni da sole non possono farcela" dice.

A Prato tiene banco la polemica sugli interventi di medio termine: i partiti di maggioranza hanno annunciato il progetto ’città spugna’ per gestire efficacemente le piogge intense. Un piano per sostituire progressivamente laddove necessario l’asfalto con superfici permeabili e aree verdi, seguendo esempi virtuosi come quelli di Amsterdam e Copenaghen. Forti critiche dal centrodestra.

Spiega di nuovo Carmine Maioriello, capogruppo 5 Stelle in consiglio comunale: "Dispiace leggere dichiarazioni rilasciate da parte di alcuni esponenti del centrodestra dal quale provengono soltanto critiche... Da parte loro non c’è una vera e propria visione politica per fronteggiare quello che sta avvenendo sul nostro territorio con il cambiamento climatico". Non siamo più in campagna elettorale, ricorda Maioriello "e i cittadini si aspettano da noi, che amministriamo la città, tutti i provvedimenti necessari, per affrontare le sempre più frequenti emergenze meteo. Dobbiamo essere responsabili ed accelerare il passo mettendo in campo tutti i provvedimenti possibili e necessari".

L.C.