Francesco Bocchini
Cronaca

“Servono cibo soltanto ai cinesi”. Ma il ristorante ancora non è aperto

La denuncia di una cittadina: “Non ci hanno portato da mangiare”. Il titolare spiega: “E’ stato un equivoco”

Il ristorante

Il ristorante situato in via Strozzi 144b (foto Attalmi)

Prato, 26 luglio 2024 – “Con la voglia di mangiare granchio siamo entrate in questo ristorante situato in via Strozzi 144b. Chiediamo il menù, ma ci viene risposto che c’è solo in cinese. Al che chiediamo cosa ci sia da mangiare, ma ci dicono che il cibo ha sapori tipicamente cinesi e che a noi non piacerebbe. Di conseguenza ce ne andiamo via arrabbiate e offese per il trattamento ricevuto”. E’ quello che è successo a due cittadine nella serata di mercoledì. Una delle quali, particolarmente risentita per l’accaduto, ha deciso di sfogarsi sui social raccontando l’episodio, a sua detta a sfondo razziale. Un episodio rilanciato sempre sui social network dall’ex assessore Aldo Milone, che ha chiesto sanzioni per la mancanza di insegne e menù in italiano come dice il regolamento comunale.

In realtà, ascoltando la testimonianza del titolare dell’attività, Luca Xu, pare si sia trattato solamente di un equivoco. O di problemi di comunicazione, nonostante il ristoratore viva in Italia ormai da 20 anni e parli correttamente la nostra lingua. “Spero di poter chiarire con le due signore. Il locale non è ancora aperto ufficialmente in quanto ci sono solo io ad occuparmene. Senza qualcuno che mi dia una mano, non riesco a servire i clienti, a meno che questi non siano degli amici cinesi, che peraltro non faccio neppure pagare – sottolinea Xu – Solitamente passano pochissime persone, ma a qualcuno dei miei connazionali faccio assaggiare i piatti che preparo. In passato ho fatto altri lavori, come autista ad esempio, e questa sarà la prima volta nel mondo della ristorazione. Per cui, visto che non ho grande esperienza come cuoco, preferisco fare delle prove con chi mi conosce bene, per diventare sempre più bravo”.

Nel momento in cui il ristorante sarà regolarmente aperto, il titolare assicura che non ci saranno distinzioni: “Certo che farò preparare il menù anche in lingua italiana. Ci mancherebbe. Saranno benvenuti italiani, cinesi e clienti di ogni nazionalità. Anzi, speriamo vengano più persone possibile. Il tempo di assumere personale, farci un’adeguata pubblicità e inizieremo davvero questa avventura. Quanto ci vorrà? Difficile stabilirlo, però mi auguro non molto tempo”.