Rita Pieri, centrodestra: "Vincere qui è possibile. Ma per governare bene necessaria l’esperienza"

L’ex assessore: "Biffoni è popolare, ma scelte sbagliate sulla viabilità troppi rendering inutili e costosi. Sulla sanità silenzi che non dimentico".

Rita Pieri, centrodestra: "Vincere qui è possibile. Ma per governare bene necessaria l’esperienza"

Rita Pieri, centrodestra: "Vincere qui è possibile. Ma per governare bene necessaria l’esperienza"

Rita Pieri, dirigente scolastica, ex assessore alla scuola, per Azzurro Donna coordinatrice regionale e responsabile nazionale cultura. Cinque anni fa è stata in corsa per la candidatura a sindaco del centrodestra, ma la Lega – allora egemone nella coalizione – le preferì Daniele Spada. Oggi il peso dei voti e della scelta è di Fratelli d’Italia, ma la decisione ancora non c’è.

Pieri, ha più volte detto di essere a disposizione.

"Lo sono e il mio partito, Forza Italia, sostiene la mia candidatura a tutti i livelli. Mi rendo conto delle difficoltà, ma so che il centrodestra compatto e con un candidato capace di attrarre voti anche al di fuori del proprio tradizionale elettorato a Prato può vincere".

Ritiene di poter essere un candidato trasversale?

"Ho ormai una lunga esperienza in politica, vissuta con impegno e passione. Ho sempre messo al primo posto la città che amo e le istituzioni, credo di averlo dimostrato con i fatti. So che mi viene riconosciuto da tante persone anche nel Pd. So anche che Prato ha bisogno di cambiamento e che per amministrare un Comune l’esperienza e la conoscenza della macchina burocratica sono indispensabili".

Le due giunte Biffoni?

"Matteo è popolare, sa parlare alle persone, in questi anni si è impegnato molto. Le sue giunte però almeno per me sono state una delusione. Scelte sbagliate sulla viabilità, troppi progetti rimasti sulla carta, altri che ritengo inutili e costosi, in primis le giungle urbane. Troppi silenzi sui gravissimi problemi della sanità, a cominciare da quell’ospedale nato piccolo, e quante volte l’ho gridato. E la cultura, con il grigiore di questi anni. Ma il punto vero è un altro".

Quale?

"In tanti esponenti del Pd continuo a vedere due atteggiamenti che non mi appartengono: pensare che le cose giuste, belle e buone siano patrimonio della sinistra, con una presunta superiorità morale che non vedo; utilizzare la politica anche per garantirsi un lavoro, un incarico. Per questo credo che un’alternanza farebbe bene alla città".

E la città come la vede?

"Purtroppo non bene. Prato in passato è sempre stata all’avanguardia. Penso ad esempio ai progetti nelle scuole, a cosa è stato il Metastasio, al dinamismo dei nostri imprenditori, alle soluzioni innovative in tanti ambiti. Oggi non vedo questa energia. Di certo i tempi sono cambiati e sono più difficili. I mercati globalizzati e la grande immigrazione non aiutano, la città è più povera e meno sicura. Sarebbe sbagliato guardare il presente con gli occhi del passato, ma è sbagliato anche non vedere la realtà: i problemi, gli errori, la rassegnazione che c’è".

Un sindaco non ha la bacchetta magica.

"Di sicuro non può fare miracoli. Ci sono mille problemi su cui ha poteri limitati e la burocrazia, purtroppo, ha più potere di lui. Per questo dico che l’esperienza, sapere come funzionano le cose, è necessaria. Un post su Fb può produrre tanti like, ma a cosa servono? A cosa servono i teatrini della politica che imperversano anche a livello nazionale? Qualche frase ad effetto può servire a creare un consenso, che poi svanisce se le cose non cambiano. Vincere le elezioni è possibile, ma governare è la cosa più difficile".

Cosa serve secondo lei per governare?

"Oltre all’esperienza, naturalmente, serve una squadra coesa, con il giusto mix di competenze, anche con l’energia dei giovani. Serve saper ascoltare le persone e guardare la realtà".

Anna Beltrame