Prato, 31 agosto 2021 - La prenotazione del tavolo era proprio a nome Benigni ma per Alfio Marchese e il suo staff la sorpresa è stata comunque enorme quando domenica sera hanno visto varcare la soglia della Taverna della Rocca, a Montemurlo, niente meno che proprio da quel Benigni, Roberto Benigni, di rientro dalla Versilia, dove sabato sera aveva ricevuto il premio speciale Città di Viareggio nell’ambito del premio letterario "Viareggio-Répaci". Robertaccio non ha potuto lasciare la sua Toscana senza fermarsi prima a Vergaio per fare visita alle sorelle e ai nipoti, per poi fare rientro a Roma.
E proprio con loro si è presentato domenica sera a cena alla Taverna della Rocca, fresco del riconoscimento ricevuto a Viareggio. Una tappa nei luoghi della sua giovinezza in vista di un altro appuntamento importante, visto che domani al Festival del cinema di Venezia lo attende il premio alla carriera. Il legame con la sua terra Benigni l’ha sempre voluto mantenere saldo. E in cambio ottiene ancora oggi l’affetto e la stima degli amici del cuore. Come Giovanni Masi, amico dai tempi in cui entrambi frequentavano il circolo di Vergaio. Masi, conosciutissimo cenciaiolo, ideatore dello Stefanino d’Oro, sabato sera non ha voluto mancare alla cerimonia di Viareggio per riabbracciare Roberto dopo dopo qualche anno in cui i due non si erano più visti e posare per una fotografia con il vecchio amico, insieme al figlio Leonardo. Per la Taverna della Rocca quello di domenica non è stato il primo incontro ravvicinato con Benigni. Anche se per tornare al precedente bisogna risalire indietro negli anni e arrivare al luglio del 1989, quando l’attore futuro premio Oscar fu ospite di una serata a Bagnolo, frazione di Montemurlo. Una serata esilarante alla quale Benigni partecipò insieme all’amico regista Giuseppe Bertolucci, che lo aveva diretto nel 1977 nella mitica pellicola "Berlinguer ti voglio bene". "Dopo la serata con il pubblico - ricorda oggi il titolare della Taverna della Rocca, Alfio Marchese - Benigni venne qui insieme a Bertolucci e all’allora sindaco Umberto Orlandi. Una sorpresa anche allora, che custodiamo fra i nostri ricordi più cari". E così dall’album del ristorante spunta fuori uno scatto d’epoca, una fotografia di un giovane Benigni circondato dall’abbraccio dei dipendenti del ristorante. "Quella sera arrivò tardi, dopo la performance. Era caldo e ricordo fra l’altro che fu portato in tavola il cocomero", aggiunge il titolare. Dieci anni dopo quella sera, Benigni sarebbe diventato una star internazionale con il film "La vita è bella", che gli è valso l’Oscar nel 1999. "E’ stata davvero una bella sorpresa averlo ancora una volta qui con noi a Montemurlo", continua Marchese raccontando l’emozione vissuta domenica. "Non avevamo fatto caso alla prenotazione, che era a nome del nipote, e poi era una domenica particolarmente affollata, tanto che per loro avevamo preparato un tavolo all’aperto in piazza. Quando abbiamo capito di chi si trattava, abbiamo fatto di tutto per trovare una sistemazione più tranquilla".
Così l’attore ed i suoi familiari sono stati fatti accomodare all’interno del locale, anche se per Benigni è stato impossibile, una volta terminata la cena, sottrarsi alle fotografie con i dipendenti del ristorante e con il titolare della Taverna. Scatti da conservare con cura. A Nicola Pagliai è toccato il compito di dare consigli sul menù e sulla scelta del vino, caduta sul Pinot nero Marchese Pancrazi, ad accompagnare una bella bistecca. "E’ stato un ospite davvero gradito - prosegue Marchese - e si è dimostrato una bella persona, molto gioiosa, un vero gentiluomo".