REDAZIONE PRATO

Rsu, sanità al bivio. Sindacati spaccati. E il voto pesa e diventa un referendum

Motivo del contendere tra Cgil, Uil e Nursing Up, il fronte del no, e Cisl e Nursind, il fronte del sì, è il rinnovo del contratto nazionale. A Prato alle urne 4.380 lavoratori tra Asl, funzioni centrali e locali .

Più che un’elezione per il rinnovo delle Rsu, la tornata al voto 2025 viene vissuta come un referendum. E’ lo spirito con il quale le organizzazioni sindacali divise come non mai su certi fronti, in particolare in ambito sanitario sul rinnovo del contratto nazionale, stanno vivendo le tre giornate di consultazione, che da lunedì si chiuderanno domani. I lavoratori aventi diritto al voto sono quelli del comparto sanitario, delle funzioni centrali e delle funzioni locali. In tutto sono chiamati alle urne 4.380 lavoratori a Prato, dei quali 2.250 nel comparto sanità, 580 per nelle funzioni centrali, 1.300 nelle funzioni locali. Nella vicina Pistoia i dipendenti aventi diritto al voto sono 4.470, dei quali 2.500 all’Asl, 530 nelle funzioni centrali e 1.800 nelle funzioni locali.

Il braccio di ferro che si disputa nelle urne sul fronte sanitario riguarda, come detto, il rinnovo del contratto nazionale. Due sono i fronti: quello dei pronti a firmare l’accordo con il Governo, ovvero Cisl Funzione pubblica e Nursind e quello dei non firmatari con Funzione pubblica Cgil, Uil e Nursing up.

Una spaccatura forte, prima volta nella storia sindacale del comparto sanità, che pone su piani diametralmente opposti i sodalizi dei rappresentati dei lavoratori dipendenti. "Sblocca il contratto con il tuo voto" è il motto della Cisl Fp per la quale la vera svolta può arrivare da queste elezioni Rsu perché "votare Cisl Fp significa dare forza a chi vuole costruire soluzioni, non a chi alimenta lo stallo", riferendosi al blocco di Cgil, Uil e Nursing up. "Con più rappresentanza, la Cisl Fp potrà finalmente avere la maggioranza al tavolo e sbloccare le trattative, restituendo un contratto giusto a lavoratrici, lavoratori e professionisti", dice Massimo Cataldo, coordinatore della Cisl Fp della Asl Toscana Centro. I candidati per la Cisl sono in tutto 48 in area pratese: 19 per la sanità, 2 per la Camera di commercio, 12 per i comuni di provincia, uno per l’ente Provincia, 4 per il tribunale, 3 per Agenzia delle entrate e Dogana, 4 per Inps, 2 per questura e uno per Aci.

E aggiunge: "Dopo due rinnovi contrattuali a meno di 80 euro, ora che ce ne avevano proposti 170 euro alcuni sindacati non hanno firmato il nuovo contratto 2021/24, negando così la possibilità di dare gambe anche al successivo 2025/27 (per ulteriori 170 euro), sono gli stessi che nel 2023 volevano negare l’aumento della indennità di vacanza contrattuale in un’unica soluzione (e in Toscana così è stato)". Una mancata firma che ha portato come conseguenza, secondo Cisl, ad una serie di blocchi. "Sono stati bloccati l’allineamento del profilo delle ostetriche a quello degli infermieri, la possibilità di chiedere al datore di lavoro, raggiunti i 60 anni, l’esonero dalle notti, maggiori tutele in caso di aggressione del personale, come l’immissione nel fondo del comparto di 90 euro procapite, l’innalzamento della produttività aggiuntiva a 50 euro".

All’opposto è la posizione di Fp Cgil Pistoia Prato, che ha presentato, distribuite tra le due province 52 liste, una per ogni luogo di lavoro al voto, per un totale di 232 candidati. "Noi ci schieriamo a fianco ai lavoratori dei servizi pubblici e siamo contro l’attacco che il Governo sta facendo al finanziamento delle politiche sociali e della sanità pubblica – afferma Riccardo Bartolini, segretario generale della Fp Cgil Pistoia Prato –. A differenza di quanto pensano a Roma, noi riteniamo che sia prioritario investire sui servizi pubblici: per questo è importante che ci sia un aumento del fondo sanitario nazionale che passi dal 6% al 7 e mezzo per cento su Pil, quota base minima". Bartolini evidenzia due tematiche che interessano il personale: "La carenza di personale è sotto gli occhi di tutti – afferma – entro il 2026 in Asl Centro la Regione deve sostituire un turn over al 98%, per esempio". Sul versante salariale, Bartolini respinge al mittente la proposta del rinnovo del contratto nazionale 2022-24. "Riteniamo che la proposta del Governo sia inaccettabile perché con l’inflazione al 16,78% e con un aumento del 6% significa perdere il 10% di potere d’acquisto. Se saremo maggioritari in tutti i comparti andremo subito a chiedere la riapertura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale a Comuni, Regioni e Governo. La nostra richiesta di rinnovo sarà quantomeno pari all’inflazione". Altra urgenza per la Fp Cgil è quella di combattere le aggressioni nei confronti del personale a contatto con l’utenza: "Questo lo si fa aumentando la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche assumendo personale. Questa mossa potrebbe diminuire le tensioni, soprattutto all’interno dei pronto soccorso". La tre giorni di tornata elettorale si prefigura come storica: "Siamo di gran lunga l’organizzazione più forte e miriamo a continuare ad essere la più forte. Il comparto sanitario è quello in cui l’affluenza è inferiore rispetto ad altri settori: le elezioni saranno valide se vota almeno il 50 % degli aventi diritto su base aziendale. E noi puntiamo ad ottenere ancora la possibilità di sedersi al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale con il 50% più uno". Infine, Nursind Toscana centro presenta 56 candidati e di questi 18 soltanto a Prato. "Abbiamo candidato tutti infermieri", chiosa Roberto Cesario, segretario territoriale.

Sara Bessi