Ha rubato i gioielli di famiglia approfittando dell’amicizia che aveva con i padroni di casa. Una serie di furti perpetrati nell’arco di diversi mesi finché i proprietari non hanno cominciato a sospettare e hanno deciso di installare una telecamere nella studio, puntata verso la cassaforte dove tenevano gioielli e soldi. Così l’hanno incastrata. La donna, Irma Gabriella Papi, 69 anni, è stata condannata ieri dal tribunale di Prato a tre anni per furto e al pagamento di una provvisionale di 5.000 euro in favore di fratello e sorella (tutti residenti a Vernio) che, assistiti dall’avvocato Stefano Camerini, hanno sporto denuncia ai carabinieri. Il pm aveva chiesto una condanna a dieci mesi con l’accusa di furto in abitazione. Il giudice è andato oltre tale richiesta infliggendo una pena ben più pesante, tre anni appunto, e riqualificando il reato in furto aggravato dalla relazione.
I fatti risalgono al 2021. Secondo quanto riferito nella denuncia, la donna frequentava spesso la casa della famiglia in quanto dava una mano nella gestione dell’anziana madre. Su questo punto la versione data dalla Papi è totalmente diversa: la donna sostiene di essere stata la badante dell’anziana ma di non essere mai stata pagata per tale lavoro. Sulla questione è ancora aperto un contenzioso in sede civile. Diversa è stata la strada nel penale. Quando i familiari si sono resi conto dell’ammanco dei gioielli, di un orologio del padre defunto e di alcune banconote hanno cominciato a sospettare della donna. Così hanno installato la telecamera che l’ha ripresa mentre prelevava i gioielli dall’armadio dove c’era la cassaforte. La donna si è difesa sostenendo di aver dato i gioielli al nipote che li ha venduti agli zingari.
L.N.