Prato, 23 giugno 2015 - Mille euro di multa per aver sforato il limite consentito di decibel in piena notte. Rilevazioni condotte dalle autorità competenti con dispositivi fonometrici da uno degli appartamenti di fronte al locale, in gran segreto. Sembra una storia di controspionaggio con dettagli da guerra fredda, invece è l’ultimo capitolo della lotta fra i residenti di via Garibaldi e piazza Mercatale e I Frari. Il locale, che ha aperto i battenti da circa un anno, fin da subito ha dovuto fare i conti con l’accoglienza non entusiastica di chi in centro storico abita da tempo ed era abituato alla quiete (seppur relativa) precedente l’apertura di questo esercizio che ha rappresentato certamente il «fenomeno» di maggior rilievo della movida cittadina a cavallo fra il 2014 e il 2015.
Qualche tempo fa, dopo una serie di segnalazioni e qualche esposto provocato dall’eccessivo rumore, creato in verità dai frequentatori del locale e non direttamente da azioni dei titolari, i residenti sono passati alle «maniere forti», provocando una bella sanzione ai ragazzi che gestiscono i Frari. «Purtroppo ci troviamo stretti fra due fuochi: la nostra musica non ha mai disturbato i residenti e siamo sempre stati attenti a non dare fastidio, ma il rumore è generato dalle tante persone che da dopo la nostra apertura ora frequentano via Garibaldi, si riuniscono in strada di fronte al locale. E come possiamo imporre loro di non parlare? È praticamente impossibile – spiega Gianluca Riccio, uno dei titolari del locale insieme al fratello Tommaso, Francesco Fratini e Alessio Unicori – A volte abbiamo provato a chiudere prima o ad invitare gli stanti a non fare troppa confusione, ma non possiamo dedicare ogni energia a questa funzione, impegnati come siamo a gestire le richieste dei clienti. Certo è che se dovessero arrivarci tutti i mesi sanzioni del genere saremmo in grande difficoltà».
I gestori del locale di via Garibaldi, come già ha fatto recentemente il collega del vicino «Blender», di recentissima apertura non hanno però intenzione di mandare avanti una guerra senza speranza con i residenti: «Abbiamo solo fatto ricorso e impugnato la sanzione per poter effettuare i rilievi fonometrici anche tramite il nostro professionista di fiducia – precisa Riccio – effettivamente abbiamo rilevato uno sforamento di 10-15 decibel in strada rispetto al limite previsto. La multa però non considera i rumori di base già presenti nella via, che morfologicamente è stretta e favorisce l’inquinamento acustico». «Noi comunque comprendiamo le lamentele dei residenti e siamo disposti a cercare di trovare una soluzione insieme», aggiunge Riccio.
I controlli fonometrici effettuati dalla polizia municipale o dall’Arpat sono una costante del centro storico. Non esiste praticamente angolo della zona antica della città in cui i residenti non abbiano accolto i rilevatori o non abbiano anche in piena notte chiesto aiuto a municipale o questura. Da parte dei Frari c’è la mano tesa verso i residenti e Riccio lancia una proposta: «Potremo fare un’assemblea pubblica, con rappresentanti del Comune e di chi abita nella via, per discutere insieme di cosa non funziona - è l’idea che il gestore lancia – Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro nel rispetto degli altri. Serve comprensione da parte di tutti, ma se si possono trovare delle soluzioni e dei modi per coesistere senza litigare o farsi la guerra, troviamoli. E’ nell’interesse della città, che ora sta tornando ad essere ben frequentata».
La Nazione che la scorsa estate organizzò due assemblee per mettere a confronto amministratori e chi in centro vive e lavora è pronta a organizzare l’incontro. Ne riparleremo fra qualche giorno.