"Vogliamo la verità sul caso salmonellosi e la ricostruzione precisa da parte della Asl di quanto avvenuto tra comunicazioni e notifiche ricevute dagli ospedali sui primi casi e ricoveri. Non possiamo accettare di essere accusati di non aver agito tempestivamente".
I sindaci di Carmignano, Sesto, Calenzano, Campi, Signa e Barberino si rivoltano contro la Asl: il documento inviato dalla Asl alla "Qualità&Servizi" che gestisce le mense scolastiche di questi territori in merito agli episodi di salmonellosi, si conclude con una frase che accusa direttamente l’azienda partecipata dalle amministrazioni comunali.
Nella parte finale parla di non adeguata analisi e di "mancata immediata autosospensione dell’attività".
"Sono accuse senza fondamento – dicono il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi e quello di Carmignano, Edoardo Prestanti –. Dalle notizie trapelate, pare siano state trovate tracce di salmonella sui pomodori distribuiti nelle mense giovedì 20 settembre e martedì 24 settembre. A Sesto abbiamo ricevuto la prima segnalazione di alcuni casi di ricoveri per sintomi assimilabili salmonellosi da un istituto scolastico privato mercoledì 25 settembre alle 15.32 tramite mail. Non avevamo comunicazioni ufficiali da parte della Asl, ma in via cautelativa, insieme agli altri Comuni, dopo due ore abbiamo sospeso il servizio mensa già dal giorno successivo. A indagini epidemiologiche ancora in corso, vogliamo sapere quanto le autorità sanitarie hanno avuto notizie dei primi casi e se si poteva evitare per tempo la somministrazione del pasto del 24, dato che sappiamo che alcuni bambini erano già stati ricoverati nel fine settimana. Occorre accertare le responsabilità e una rettifica da parte della Asl sulle accuse nel documento".