FEDERICO BERTI
Cronaca

Sanremo, una lunga storia d’amore. I pratesi al festival oggi. E dal 1951

In questa edizione Amara, Benassai e Santillo. Ma il primo fu Seracini, autore della musica di Grazie dei fiori .

In questa edizione Amara, Benassai e Santillo. Ma il primo fu Seracini, autore della musica di Grazie dei fiori .

In questa edizione Amara, Benassai e Santillo. Ma il primo fu Seracini, autore della musica di Grazie dei fiori .

Non Sanremo senza Prato. Nell’edizione alle porte, oltre Andrea Benassai che dopo molte partecipazioni in qualità di arrangiatore sarà per la prima volta direttore d’orchestra per i Modà con il brano Non ti dimentico, ci sarà anche Walter Santillo, quest’anno promosso ad autore del festival, oltre a curare come succede da anni Prima festival, la striscia quotidiana che racconta i retroscena prima del tg. E ci sarà anche Erika Mineo, in arte Amara, cantautrice che il palco dell’Ariston l’ha frequentato sia come nuova proposta, sia come autrice di Che sia benedetta, scritto per Fiorella Mannoia, secondo posto nel 2017. Per lei quest’anno, un duetto con il grande cantautore Simone Cristicchi (anche suo compagno): nella serata delle cover riproporranno uno dei brani più belli di Franco Battiato, La cura, come fecero nel concerto sold out al Politeama nel gennaio 2023.

Dal 1951 ad oggi le presenze di musicisti, autori, cantanti, showman pratesi sono state tante. Impossibile ricordarle tutte. E già la prima edizione, vide trionfare il maestro Saverio Seracini che aveva composto la musica del brano Grazie dei fiori portata al successo da Nilla Pizzi, tornando più volte al festival (anche con L’edera). Nel 1962 fu la volta del giovane Rocco Montana, nome d’arte di Lino Bartolini, fratello del tenore Lando, con il brano Inventiamo la vita in coppia con Nunzio Gallo. Sette anni dopo la cantante Sonia Natali, in arte Sonia, già componente del gruppo Sonia e le sue sorelle (con Nadia e Luana). Il brano Non c’è che lei non avrà vita lunga ma Sonia si fece notare per la sua freschezza e disinvoltura. Sul finire degli anni ’70, quando il festival visse i giorni peggiori, arrivò un gruppo giovane e moderno: gli Ayx. In quella formazione c’erano Riccardo Galardini che tornerà più volte al festival in qualità di direttore d’orchestra per grandi big. Negli anni il musicista pratese diventerà un punto di riferimento importante per la musica italiana. E la scatenata Gloria Nuti. Gli Ayx nel 1979 si esibirono con il brano Ayx disco, che a dire il vero in pochi si ricordano. Sempre nel ’79 sul palco a fianco del presentatore Mike Bongiorno, un giovane "valletto" dai capelli lunghissimi: all’epoca si chiamava Agostino Presta, negli anni ’80 sarebbe diventato DJ Ago, famoso in tutto il mondo. Molti invece si ricordano di Gloria Nuti, nell’89 in gara tra i giovani con Bastardo, brano rock che non arriverà purtroppo in finale. Il suo vero trionfo però avverrà nel 1994 come autrice de Il mare calmo della sera portato al successo da Andrea Bocelli, che da quella edizione spiccherà il volo per una carriera internazionale.

In anni più recenti, tenta la strada del festival anche Francesco Guasti: sezione giovani del 2017 con Universo. Nel 2022 il chitarrista Riccardo Onori conquista la terza posizione componendo il brano Apri tutte le porte insieme a Jovanotti, portato al successo da Gianni Morandi. Da Prato arriva anche Marco Cocci, corista per Irene Grandi in La cometa di Halley nel 2010. Come è arrivato più volte Roberto Benigni, dalla presentazione del 1980, quella del "Woytilaccio", a tutte le sue partecipazioni come ospite. Passano da Sanremo anche Giorgio Panariello presentatore e direttore artistico nel 2006 e Giovanni Veronesi nella giuria di qualità nel 2015. Ma l’emozione più grossa arriva con Francesco Nuti nel 1988: un’impeccabile esecuzione di Sarà per te, una struggente ballata che rimarrà nella storia del festival e nel cuore dei fans, che poi Marco Masini riproporrà nella serata delle cover al festival 2017. E tra i direttori d’orchestra più assidui, come non ricordare Franco Godi: da Prato, persino la stoffa che servì per cucire il vestito della scimmia che accompagnò Francesco Gabbani,trionfante nel 2017 con Occidentali’s Karma.

Federico Berti