
Un momento dell'intervento chirurgico in sinergia fra Santo Stefano e Meyer
Prato, 30 ottobre 2019 - Oggi, 30 ottobre, La Nazione è entrata per i propri lettori e fruitori del sito on line in una sala operatoria dell’ospedale Santo Stefano. Lo ha fatto per seguire "in diretta" un intervento chirurgico molto delicato, eseguito dal dottor Antonio Sarno, direttore facente funzione della struttura operativa complessa otorinolaringoiatria del presidio pratese e dal dottor Franco Trabalzini, responsabile di otorinolaringoiatria del Meyer di Firenze con competenze in otorinolaringoiatra, otochirurgia, chirurgia della base-cranica.
Una sinergia fra le realtà chirurgiche specialistiche pratese e fiorentina iniziata da un anno e che si protrarrà anche per il 2020 grazie alla disponibilità delle due aziende sanitarie e dei rispettivi direttori generali Paolo Morello Marchese e Alberto Zanobini. Un rapporto di collaborazione significativo che permette di praticare interventi delicatissimi su pazienti con esigenze particolari, sia legate a patologie oncologiche sia legate a ricostruzioni della parte testa-collo a seguito di incidenti, come nel caso di questa mattina.
Il paziente, un uomo di 57 anni dell’area fiorentina, restò vittima di un incidente domestico nel marzo scorso, quando una bomboletta di vernice spray gli scoppiò sul volto. Per fortuna l'uomo ebbe la prontezza si voltare la faccia, salvando la vista, ma la parte destra del volto restò maciullata dalla deflagrazione imprevista della bomboletta.
Operato d’urgenza dal dottor Sarno che gli ricostruì parte della guancia grazie ad una porzione prelevata dall’avambraccio, oggi l’uomo, costantemente sotto controllo anche perché diabetico, è stato sottoposto ad un ulteriore intervento. Finalizzato alla ricostruzione del condotto uditivo e alla restaurazione dell’apparato acustico, ovvero del padiglione auricolare.
L’operazione è durata due ore con l’equipe guidata da Sarno e Trabalzini; in sala l’anestesista Vito Silvestri ed il dottor Mario Ciniglio, uno dei tre medici assunti e in formazione nel percorso di otorino (ci sono anche Dario Zaccari e Matteo Garotta). Nella prima ora il paziente è stato affidato alle esperte mani del dottor Trabalzini, che ha riaperto il condotto uditivo, intasato da cicatrici legate alla ferita dell’espolosione e da abbondante quantitativo di pus che se fosse rimasto più a lungo avrebbe potuto causare conseguenze assai gravi.
Nel corso dell’operazione, Trabalzini ha ricostruito anche il timpano per far sì che il paziente possa recuperare l'udito. La ricostruzione è stata possibile grazie ad una sorta di autoriparazione, con il prelievo di una pellicola dalla fascia del muscolo temporale del paziente. La nuova membrana è stata applicata su una gelatina emostatica e posizionata all’interno del condotto uditivo.
La seconda fase è stata affidata al dottor Sarno, già esecutore del primo intervento nel marzo scorso. A lui il compito di togliere il grasso in eccesso sulla guancia e la ricostruzione del padiglione auricolare grazie all’impiego di una piccola porzione di cartilagine asportata dall’orecchio sinistro del paziente. Un lavoro in sinergia che mostra l’eccellenza chirurgica che viene praticata al Santo Stefano nel settore otorino e testa-collo che richiama a Prato numerosi pazienti anche da fuori regione oltre che da altre province Toscane.
Domani, giovedì 31 ottobre, su La Nazione edizione di Prato le fasi dell’intervento minuto per minuto con foto e interviste.