REDAZIONE PRATO

Sasso dal cavalcavia sul parabrezza. "Vetro in frantumi, ma sono salvo"

La brutta avventura di un imprenditore. Lancio volontario o incidente?

Il parabrezza della Freemont di Giovanni Gramigni poco dopo l’impatto con un sasso

Prato, 5 luglio 2017 - Stava percorrendo l’autostrada A1 per raggiungere un cliente a Milano quando all’improvviso, al km 169, la sua auto è stata centrata da un sasso proveniente da un cavalcavia all’altezza di Modena-Nord. Giovanni Gramigni, giovane imprenditore pratese fra i titolari del Lanificio Bisentino, se l’è cavata con un grande spavento senza riportare danni, ma quella di ieri mattina è stata per lui una bruttissima avventura: "All’improvviso il parabrezza è andato in frantumi, anche se per fortuna non si è rotto del tutto", racconta ancora scosso dall’accaduto. "Ho chiuso gli occhi per evirare le schegge. I vetri erano ovunque. Non c’era nessuno in quel tratto ed è stato un bene. Avrei potuto causare un incidente tremendo. Ho avuto paura, ma mi è andata bene".

Giovanni Gramigni
Giovanni Gramigni

Intorno alle 7.30 del mattino, in netto anticipo sull’orario previsto per l’appuntamento con il cliente, Gramigni aveva appena superato un camion lungo l’Autosole e deciso di inserire il cruise control della sua Freemont, tarandolo sui 130 km orari. Poi un botto e le schegge di vetro hanno invaso l’abitacolo: "Il sasso che ha colpito il parabrezza non lo ha rotto. Altrimenti forse non sarei qui a raccontare quello che mi è successo – spiega ancora Gramigni – Dopo qualche centinaio di metri sono riuscito a trovare una piazzola e mi sono fermato, ancora sotto shock. Mi sono girato, ma sul cavalcavia non ho visto nessuno. Ho prontamente avvisato la polizia stradale, che è intervenuta sul posto senza trovare niente di sospetto". Quel cavalcavia, a quanto Gramigni ha appreso dalla stradale di Modena, è uno dei pochi presenti in quel tratto con la rete abbastanza bassa da consentire il lancio di oggetti pesanti. In passato, però, non si erano mai registrati episodi simili.

La prima reazione dell’imprenditore, dopo lo scampato pericolo, è stata affidata a Facebook, dove a caldo se l’è presa con i presunti e ignoti «attentatori», badando anche di avvisare altri automobilisti e amici del pericolo su quel tratto di autostrada. A mente fredda, le altre considerazioni: Di getto ho pensato che qualcuno avesse lanciato un sasso dal cavalcavia. Si sentono molte storie simili a quella che mi è capitata», conclude Gramigni. «Poi in realtà ho riflettuto: può anche darsi che, essendo quello un cavalcavia aperto al transito veicolare, sia caduto un oggetto pesante dal carico di un camion. In ogni caso sono cose che non dovrebbero accadere, ma non è detto ci sia stata volontarietà». Gramigni ha poi fatto riparare il parabrezza ed è tornato a casa, per farsi visitare da un medico, rinviando l’appuntamento con il cliente milanese.

Leonardo Montaleni