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Scabbia a scuola, il rischio esiste Un caso al liceo: "Niente allarmismi"

Al Cicognini-Rodari le famiglie sono state informate tramite una circolare

Scabbia a scuola. Succede al Cicognini-Rodari dove è intervenuto il Dipartimento di Igiene e prevenzione dell’Asl a seguito della segnalazione del personale scolastico. Le famiglie degli alunni del liceo sono state informate tramite una circolare che è stata diffusa per raccomandare di controllare che non si verifichi una insorgenza di sintomi negli studenti, soprattutto è bene tenere monitorati in compagni della classe dove si è verificato il caso che al momento è uno soltanto quello accertato. Nei prossimi giorni la classe in cui si è verificato il caso viene tenuta sotto sorveglianza per verificare che non siano presenti altri individui affetti.

"La scuola ha già messo in atto tutte le procedure suggerite dal Dipartimento di prevenzione servizio igiene e sanità pubblica ossia una accurata pulizia dei locali e del materiale didattico", si legge nella informativa inviata alle famiglie. "Si rende noto che la scabbia non è una malattia grave e guarisce senza conseguenze quando adeguatamente trattata. Si invitano i genitori qualora ravvisassero eventuali segnali (prurito specie di notte su tutto il corpo ma in particolare in corrispondenza delle dita delle mani, dei polsi, dei gomiti, delle ascelle e dell’addome) a contattare il proprio medico curante". La scabbia è una malattia della pelle causata da un parassita, che provoca lesioni arrossate e intensamente pruriginose nelle zone dove si localizza. Il prurito è più forte di notte. "Le zone prevalentemente interessate sono le superfici laterali delle dita, i polsi, i gomiti, le ascelle, la linea della vita, le cosce, l’ombelico, i genitali, la parte inferiore delle natiche, l’addome, i contorni esterni dei piedi", spiega la dottoressa Paola Piccoli direttore Igiene e Sanità pubblica dell’Asl. "La malattia si trasmette per contatto diretto con la pelle della persona malata o più raramente con i suoi indumenti e la sua biancheria; c’è un periodo di incubazione variabile da 2 a 6 settimane prima che si manifestino le lesioni". La contagiosità inizia nel periodo precedente l’insorgenza dei sintomi.

La trasmissione indiretta attraverso abiti o altri effetti personali è possibile ma molto difficile. I parassiti, infatti, non sopravvivono più di 3-4 giorni nell’ambiente al di fuori della pelle. Il periodo di incubazione è di circa 4-6 settimane. L’acaro vive a contatto del corpo, non nell’ambiente. È, pertanto utile osservare le consuete norme di igiene personale. Per l’ambiente in generale non sono necessari interventi di disinfestazione, ma è indispensabile una accurata pulizia dei locali e degli arredi.