TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

Che cosa è la guerra delle grucce che si è scatenata tra clan cinesi

Un giro d'affari che vale milioni di euro

Il cosiddetto “racket delle grucce” (o della logistica) è una vera e propria guerra tra 'cartelli' cinesi in atto da anni a Prato. L'obiettivo è ottenere il controllo di un mercato che vale milioni di euro. Rivendicazioni, pestaggi, aggressioni, estorsioni e incendi iniziati negli anni scorsi e proseguiti fino all'escalation di questi giorni potrebbero essere ricondotti al maxi giro di forniture di grucce, prodotto fondamentale per i tanti pronto moda del distretto che realizzano migliaia di capi di abbigliamento ogni giorno.

I produttori delle grucce, secondo le principali ipotesi investigative, si danno battaglia per accaparrarsi i clienti con metodi non del tutto ortodossi. D’altronde che ci fosse qualcosa di strano dietro alla produzione e commercializzazione delle grucce era già emerso dieci anni fa. Nel 2014, la polizia arrestò tre cinesi che, secondo quanto era emerso, imponevano il pizzo alle aziende dei connazionali per costringerli a comprare le grucce dalle proprie ditte. Un filone d’inchiesta mai abbandonato. Per evitare scontri più o meno aperti, venne creato una sorta di consorzio fra i produttori di grucce cinesi al Macrolotto facendo così cartello sui prezzi e raggiungendo un quieto vivere.

Alcuni imprenditori cinesi, però, non hanno mai aderito a questa specie di accordo di non belligeranza continuando a praticare prezzi e metodi di diffusione dei propri prodotti a modo loro. E la Dda ha acceso un faro su questo sistema. Si parla di un mercato che ha numeri da capogiro: se fra il 2016 e il 2017 il settore aveva introiti di circa 38 milioni, oggi si stima che la produzione ne abbia circa 100, di cui la maggior parte a nero. La concorrenza sarebbe riesplosa con atti più o meno violenti.

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