Il gruppo operativo, oltre all’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi e sperimentali quali il radiotracking, sta operando attraverso l’implementazione e gestione della rete di monitoraggio su tutto il territorio regionale e l’attività di neutralizzazione/rimozione dei nidi individuati con il personale formato nell’ambito del Piano, per contenere la diffusione della specie che causa ingenti danni all’apicoltura.
I soggetti coinvolti nell’attuazione regionale del piano di gestione della Vespa velutina, collaborano inoltre con altre istituzioni scientifiche quali Il Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente del Crea e Associazioni Apistiche di altre regioni anche nell’ambito della rete Stopvelutina, nata dal progetto ministeriale del Mipaaf, conclusosi nel 2016, che ha continuato ad operare per mettere a punto efficaci strategie di contenimento di questa specie aliena invasiva. L’applicazione della tecnica del radiotracking con il ritrovamento del primo nido in Toscana fa seguito al recente ritrovamento del primo nido di Vespa velutina in Piemonte tramite l'utilizzo del radiotracking, ad opera dell’Associazione Aspromiele.