“Basta lavorare 12 ore”. Sciopero al Macrolotto, in 50 sfilano di notte tra le fabbriche

Ancora agitazione nella Piana per denunciare le dure condizioni lavorative all’interno di alcune aziende

Prato, 3 novembre 2024 – Ancora agitazione nella Piana contro le dure condizioni lavorative applicate in alcune aziende del settore tessile. Stanotte, 3 novembre, diversi lavoratori hanno proclamato uno sciopero alla stamperia Arte93 del Macrolotto 2, dove gli operai – si legge in una nota del Sudd Cobas – “erano stati mandati via per aver chiesto al titolare di lavorare 8 ore”.

I lavoratori iscritti al Sudd Cobas in presidio da due settimane davanti alla tessitura Welltex di via Galvani (foto Attalmi)
I lavoratori iscritti al Sudd Cobas in presidio da due settimane davanti alla tessitura Welltex di via Galvani (foto Attalmi)

"Per anni nella Arte93 si è lavorato senza sosta 12 ore, chi con un contratto part-time chi a nero, e giovedì – denuncia ancora il sindacato – l'azienda ha provato a sbarazzarsi dei lavoratori allontanandoli dal posto di lavoro con un messaggio, solo perché il giorno prima si erano rifiutati di lavorare 12 ore”.

Approfondisci:

Operaio bastonato. Il caso in Parlamento. E oggi c’è l’incontro tra azienda e sindacati

Operaio bastonato. Il caso in Parlamento. E oggi c’è l’incontro tra azienda e sindacati

Più di 50, tra lavoratori di aziende del distretto e solidali, ieri sera sono partiti dal presidio sindacale davanti alla Welltex (che va avanti da due settimane) in solidarietà ai lavoratori allontanati e dopo una passeggiata rumorosa tra le fabbriche è iniziato il picchetto per il reintegro dei lavoratori e la regolarizzazione dei contratti.

"La sindacalizzazione nella stamperia – dicono ancora dal Sudd Cobas – era nata a partire dal rifiuto dei lavoratori di firmare dimissioni fittizie volute dall'azienda nel quadro di una ormai nota operazione "chiudi e riapri" per evitare di pagare contributi e tasse e per proteggersi da eventuali sanzioni. Infatti precedentemente la "Arte93" era la "Eco srl" (ditta a cui tutt'ora sono intestati i contratti dei lavoratori). Dal rifiuto di farsi raggirare dalla proprietà è nato nei lavoratori il rifiuto categorico di continuare a stare al ricatto dello sfruttamento che ha portato allo sciopero di questa notte, che prosegue grazie alla solidarietà di chi ha già combattuto in passato per l'ottenimento dei diritti nelle fabbriche del distretto”.

Approfondisci:

Rabbia e sdegno dopo le bastonate: "Denuncia e sciopero ad oltranza"

Rabbia e sdegno dopo le bastonate: "Denuncia e sciopero ad oltranza"

Gli operai in sciopero compongono la totalità della forza lavoro impiegata alla Arte93. “Pur di sbarazzarsi del sindacato – conclude la nota del Sudd Cobas – ad oggi sono i titolari dell'azienda a sostituirsi agli operai allontanati. Questa notte i picchetti sindacali nel territorio tra Pistoia e Prato sono stati 3: alla Vot International e alla Arte 93 contro il super sfruttamento, alla Welltex per difendere i diritti ottenuti con la lotta mesi prima. La libertà di sindacato e il diritto di sciopero continuano ad essere i principi fondamentali per ottenere e tutelare i diritti dei lavoratori contro lo sfruttamento”.