L’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata anche l’occasione per fare il punto sulla situazione dei tribunali nel distretto. "Da tempo il distretto di Corte d’appello di Firenze soffre di una scopertura di organico del personale di magistratura significativa", ha detto il presidente della corte di appello di Firenze Alessandro Nencini nel suo intervento alla cerimonia. Fra i tribunali che maggiormente soffrono c’è quello di Prato che ha una scopertura di organico per quanto riguarda i magistrati del 34% (Firenze del 20%, Livorno 19%, Lucca 25%) e per quanto riguarda il personale amministrativo del 45% (Firenze 33%, Pisa 40,6%, Pistoia 36,8%, Siena 35%). Dati noti da tempo e su cui non si riesce a trovare una soluzione nonostante i tanti appelli e richieste fatti negli anni.
Durante la cerimonia alcuni magistrati hanno inoltre protestato contro la riforma della giustizia. Quando Antonio Sangermano, rappresentante del ministero della giustizia, ha preso la parola, non c’erano più quasi un centinaio di suoi ex colleghi ad ascoltarlo: con la toga indosso, una coccarda tricolore appuntata sul petto e la Costituzione salda tra le mani, i magistrati avevano abbandonato l’aula, come da copione. Una protesta indetta dall’Anm, andata in scena in tutti i distretti d’Italia, che a Firenze ha trovato sponda sia nel nel procuratore generale Ettore Squillace Greco ("Per onestà intellettuale devo dire che condivido e faccio mie le ragioni di allarme espresse dai colleghi che hanno lasciato l’aula") , che nel presidente della Corte d’Appello toscana, Alessandro Nencini, che, alla conclusione del suo discorso che ha aperto la cerimonia, ha incassato una lunga standing ovation dei presenti.
"La separazione delle carriere - ha detto Nencini - è uno specchietto, è un progetto con cui si vuole ridisegnare l’ordine costituzionale. Il vero obiettivo è lo spacchettamento dell’ordine superiore del Csm".