
La «De Amicis» a settembre avrà. la prima elementare. La scuola garantisce ai cittadini della frazione l’offerta educativa e scolastica
La prima elementare della scuola "Edmondo De Amicis" del Poggetto è "salva" per l’anno scolastico. L’ipotesi, emersa nei mesi scorsi, era quella della cancellazione della prima perché la classe non raggiungeva il numero minimo di bambini per l’attivazione. Invece, sono state assegnate dall’ufficio scolastico territoriale di Prato quattro classi prime della scuola primaria per l’anno scolastico 2025/26 cioè quella della "De Amicis" e le altre alla "Lorenzo Il Magnifico".
Il sindaco Riccardo Palandri e l’assessore all’istruzione Patrizia Cataldi avevano incontrato, circa un mese fa, il dirigente dell’ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia manifestando l’importanza di una classe prima alla scuola primaria "De Amicis" a Poggetto (il numero minimo deve essere di 15 iscritti), classe che era fortemente a rischio visto il numero esiguo degli alunni. Gli amministratori poggesi avevano sottolineato al dirigente dell’ufficio scolastico regionale l’importanza di formare la prima alla "De Amicis", una scuola che ha radici storiche nel territorio comunale e che garantisce ai cittadini della frazione l’offerta educativa e scolastica. Ed inoltre è importante per quanto riguarda la territorialità, facendo così evitare spostamenti più lunghi alle famiglie che abitano nella zona del Poggetto.
"Mi auguro – spiega l’assessore alla pubblica istruzione Patrizia Cataldi – che le famiglie degli iscritti alle scuole primarie del comprensivo ‘Mazzei’ sappiano cogliere l’occasione che è stata offerta al nostro Comune di avere le quattro classi per il nuovo anno, senza perdere la peculiarità di nessun plesso e decidano di conseguenza nel migliore dei modi. Noi come amministrazione comunale abbiamo fatto tutto ciò che rientrava nelle nostre competenze e siamo contenti del risultato ottenuto".
Al di là della scelta fra scuola pubblica o privata, un po’ in tutti i Comuni c’è anche la tendenza ad iscrivere i bambini nelle scuole dei Comuni limitrofi sia per esigenze di lavoro dei genitori sia per la vicinanza dei nonni. In ogni caso, su questo problema che è a livello nazionale, incide anche il calo, in atto da diversi anni, della natalità.
M. Serena Quercioli