Lisa Ciardi
Cronaca

Scuola, la prima campanella. Magazzini trasformati in aule scolastiche per ospitare gli studenti

Il panorama delle strutture pratesi: la contrazione demografica. Non riguarda gli istituti superiori chiamati a fare i conti spazi ridotti. Il caso del Gramsci-Keynes. Al Dagomari si va verso la fine dei lavori

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L’anno scolastico scorso è finito con la Maturità. Tra poco si torna sui banchi

Fra l’anno scolastico 2022-2023 e quello 2024-2025 si è infatti passati, per le superiori, da 13.659 a 13.274 studenti, quindi con una leggera diminuzione, ma le sezioni sono salite da 608 a 624.

"Il calo demografico comincia a far sentire i propri effetti, tanto che complessivamente registriamo 1800 studenti in meno dalla materna alle superiori – spiega Stefano Pollini, dirigente dell’Istituto Gramsci Keynes, oltre che vice-referente della rete pratese delle scuole –. La contrazione però si concentra fra la scuola primaria e la secondaria di primo grado, ma non ha effetti evidenti alle superiori, che beneficiano ancora del boom demografico degli anni 2008-2009-2010. La flessione, in questo caso, è minima e non si riflette affatto nelle classi: anzi, la maggior varietà di richieste degli alunni ha portato alla nascita di un maggior numero di sezioni".

La conseguenza? Un’accresciuta frammentazione e quindi una maggiore difficoltà di gestione dei plessi, con docenti costretti a spostarsi fra zone diverse della città e addirittura della provincia, personale Ata che deve alternarsi su più piani e altre problematiche logistiche.

Per fare alcuni esempi, il Livi Brunelleschi si trova dislocato su sei diverse sedi, inclusa quella in Palazzo Vestri, in centro. Uno spazio molto bello, ma che non elimina il problema, per insegnati e custodi, di dover migrare da una parte all’altra della città. Una nuova collocazione che ha rilanciato un palazzo storico della città ed ha portato molti giovani studenti in centro favorendo una vivibilità diversa anche durante la giornata (e non solo nel dopocena).

Situazione ancora più difficile proprio al Gramsci Keynes. "Lo scorso anno – spiega il dirigente scolastico - avevo 79 classi e 66 aule, quindi una carenza di spazi fisici importante, che riuscivo a compensare utilizzando i laboratori e la palestra per far ruotare le classi. Quest’anno sono arrivato a 84 classi quindi gli spazi non mi bastano più. La Provincia ha trasformato tre magazzini in altrettante aule, ma ancora non sono sufficienti, ne servono almeno altre due». Le prossime settimane serviranno per studiare una soluzione. Fra le buone notizie invece, la conclusione dei lavori per l’edificio in bioedilizia con 10 aule che è stato assegnato dalla provincia di Prato all’istituto professionale tecnico Dagomari (1900 alunni) che lo scorso anno aveva a sua volta avuto importanti problemi di spazio, dovendo far ruotare i ragazzi fra laboratori e aule. Sempre qui, entro ottobre, dovrebbero finire anche i lavori di adeguamento sismico. Ancora in alto mare, invece, i cantieri per la nuova ala del Copernico.

In tanta frammentazione, un problema a parte è quello del personale Ata, già evidenziato ieri dalla Cgil. "I collaboratori scolastici in particolare – spiega ancora Pollini – vengono assegnati in base al numero di studenti che, come abbiamo visto, è in leggero calo. Ma con le sezioni aumentate e la suddivisione su più edifici il fabbisogno è aumentato e non diminuito. Si tratta di un altro aspetto che ci preoccupa moltissimo. Il personale Ata non serve solo per la pulizia delle scuole comunque importante, ma ha funzioni essenziali a livello amministrativo, tecnico e di sicurezza, la cui assenza o carenza compromette il funzionamento delle scuole".

Fra le scuole in «contrazione», infine, la «Grotta delle fate» di Bacchereto a Carmignano, nel comprensivo Pontormo: vista la presenza di appena sei bambini, si è preferito chiudere il plesso e trasferire i piccoli alla scuola d’infanzia di Seano.