Scuole in affanno, pochi bidelli . L’ultima chance arriva dal Pnrr

Gli istituti pratesi sono divisi su più plessi e quindi hanno bisogno di maggior personale che però non è stato concesso. Ora i dirigenti sperano che i fondi del piano di ripresa possano aiutare la situazione.

L’ultimo disperato tentativo di togliere l’affanno alle scuole pratesi di qualsiasi ordine e grado in deficit di personale arriva dal Pnrr. A meno di due settimane della prima campanella gli istituti sono già in difficoltà con i turni da coprire tra malattie e assenze. Il motivo in questo caso è che c’è un problema di fondo: il personale ata destinato alla provincia pratese non è sufficiente. Quando si parte da una base già debole riuscire a far tornare i conti è un’impresa quotidiana per i dirigenti alle prese con tanti plessi e pochi dipendenti. L’ultimo colpo di coda per cercare di migliorare almeno un po’ la situazione è offerto dal Pnrr: Prato farà di tutto per farsi sentire ai piani alti. C’era tempo fino al 25 settembre per fare richiesta del cosiddetto personale "Ata Pnrr aggiuntivo" previsto dalla legge 112 del 10 agosto 2023. Gli istituti scolastici hanno compilato una lista e indicato al ministero i profili professionali di cui hanno bisogno, vediamo se da Roma arriveranno risposte. In sostanza il provvedimento del governo ha l’obiettivo di supportare le scuole per portare a termine i progetti legati al piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel caso di risposta positiva il personale sarebbe assunto utilizzando le graduatorie di istituto. Si tratta, almeno inizialmente, di supplenze fino al 31 dicembre, non una gran cosa ma sempre meglio di niente. Ora non resta che aspettare.

"Le scuole ce la stanno mettendo tutta, qualcuna riesce meglio altre sono in maggiore difficoltà", spiega Mario Battiato, dirigente delle Gandhi e presidente di Rispo, la Rete delle scuole. "Purtroppo le dotazioni di organico per Prato sono al limite, nel caso di malattie e assenze diventa complicato gestire aperture, chiusure e igienizzazione dei plessi. Purtroppo l’organico di fatto concesso è stato molto inferiore a quello chiesto e l’oragico in deroga è stato assegnato meno di quello che era necessario: al momento è una forte criticità. L’unica speranza è rappresentata dal Pnrr, ma non ci aspettiamo grandi numeri".

Intanto il ministero dà seguito all’impegno assunto in occasione dell’incontro del 14 settembre di creare un tavolo permanente con le organizzazioni sindacali sull’attuazione del Pnrr nella scuola. Sarà l’occasione giusta per far sentire la voce della provincia in perenne affanno proprio perché in questa realtà come le scuole sono suddivise in più succursali. Più sedi significa necessità di un maggior numero di personale in grado di garantire sicurezza e igiene. Si.Bi.