REDAZIONE PRATO

Scuole, sicurezza sotto i riflettori. Ci sono rischi per il 63% dei ragazzi

L’incontro al Buzzi per la Giornata nazionale: il punto sulle manutenzioni e i voti con i QR Code

Scuole, sicurezza sotto i riflettori. Ci sono rischi per il 63% dei  ragazzi

Un momento del convegno al Buzzi sulla sicurezza degli edifici scolastici

"Vorrei avere la certezza che a scuola o al lavoro non mi accadrà niente". E’ la riflessione fatta da uno studente ieri mattina in aula magna all’istituto tecnico Buzzi per la "Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole". Una giornata celebrata a livello nazionale dopo che alcuni anni fa uno studente perse la vita a Rivoli mentre era in classe, per la caduta del controsoffitto. Sono intervenuti, oltre al dirigente scolastico Alessandro Marinelli, il vicesindaco Simone Faggi, Rossana Ruggeri della direzione regionale Inail della Toscana, Luigi Mauro della Asl, Neri Sernesi e la dottoressa Amadeo per l’Ufficio Scolastico Regionale, Bernard Dika, portavoce del presidente della giunta della Regione Toscana, l’ingegner Giuseppe Paladini che è anche docente del Buzzi.

La manutenzione delle scuole è un argomento di grande attualità in questi giorni e il vicesindaco ha evidenziato come sta operando il Comune per gli edifici di competenza: "In 10 anni sono state fatte tante cose ma c’è anche un piano di investimenti importante per la tranquillità di tutti". Sicurezza a scuola vuol dire anche "misurare" il livello di informazione recepito dagli studenti. All’iniziativa erano presenti anche delegazioni del Copernico, Brunelleschi, Datini, Convitto Cicognini, Marconi e per Firenze l’Istituto Leonardo da Vinci. Gli studenti tramite i QR Code hanno risposto alle domande sulla sicurezza e salute e non c’è ancora la giusta percezione: ad esempio, il 63 per cento ha riconosciuto una situazione di pericolo e quasi nessuno sa che nelle sigarette vi sono ben 4000 sostanze pericoloso. Luigi Mauro della Asl ha raccontato la sua esperienza nelle ispezioni: nel 35 per cento dei cantieri edili vi sono irregolarità, nelle aziende risultano fra il 30 e il 40 per cento: "Ci sono carenze basilari nella formazione dei lavoratori e anche un solo incidente sul lavoro è una sconfitta".

Nei loro interventi gli studenti hanno chiesto di adoperarsi per istituire come materia, al pari dell’educazione civica, la sicurezza sul lavoro già dalle scuole medie e la possibilità di vedere da vicino i luoghi di lavoro. Il professor Paladini ha ricordato come le aziende che avanzano sul mercato sono quelle più performanti in materia di sicurezza sul lavoro e oggi monitorare l’attività deve essere un esercizio costante. "Non smettete mai di indignarvi – ha concluso l’incontro Bernard Dika – e di chiedere investimenti per la scuola. La sicurezza a scuola non è accettare le difficoltà che ci sono".

M. S.Q.