Sempre più cinesi. In media quattro in più ogni giorno. Stranieri al 25%

Residenti in città: italiani ancora in calo, in 10 anni 9.615 in meno. In aumento anche pakistani e bengalesi. L’incognita clandestini.

Sempre più cinesi. In media quattro in più ogni giorno. Stranieri al 25%

Residenti in città: italiani ancora in calo, in 10 anni 9.615 in meno. In aumento anche pakistani e bengalesi. L’incognita clandestini.

Crescono ancora i cinesi residenti a Prato ed è in aumento anche la presenza complessiva delle altre comunità straniere grazie all’incremento di pakistani e bengalesi, mentre continua inesorabile il calo dei cittadini di italiani. E’ questa in estrema sintesi la fotografia della popolazione pratese scattata grazie ai numeri dell’anagrafe aggiornati al 30 giugno scorso. I residenti sono 196.503, erano 195.426 un anno fa e 196.277 a inizio 2024. Gli immigrati sono 49.287, ovvero 494 in più in sei mesi (in media 2,7 al giorno) e 2.386 in più rispetto al giugno 2023 (in media 6,5 al giorno). Sono il 25,1% dei residenti, erano il 24,3% un anno fa e il 23,3% nel giugno 2022. I cinesi iscritti all’anagrafe sono 31.963, 481 in più in sei mesi (in media 2,6 al giorno) e 1.447 in più rispetto a giugno 2023, quindi in media quattro in più al giorno negli ultimi 12 mesi. Gli italiani sono 147.216, erano 147.831 un anno fa e 147.484 il 1° gennaio 2024: 268 residenti in meno in sei mesi e 615 in dodici, in media 1,7 in meno al giorno nell’ultimo anno. C’è come sempre da precisare che questi numeri riguardano solo i residenti, cui vanno sommati i regolari non iscritti all’anagrafe e i clandestini, che potrebbero essere diverse migliaia. L’ultima autorevole stima è quella dell’ex procuratore Giuseppe Nicolosi che aveva ipotizzato "un sommerso di circa 15mila cinesi e circa 10mila irregolari di altre etnie", descrivendo la nostra città "la capitale d’Italia dell’immigrazione".

Da anni Prato detiene il record nazionale di stranieri residenti rispetto alla popolazione, al netto delle presenze non censite: tra gli iscritti all’anagrafe si contano circa 120 cittadinanze diverse, un caleidoscopio di storie e di culture che fa della nostra città il luogo più multietnico d’Italia. Il quadro anagrafico è ufficiale, ma non può rispecchiare in modo preciso la realtà, a cominciare dalla presenza vistosamente in crescita dei pakistani che qui trovano sempre più lavoro (e in troppi casi sfruttamento), per i quali i registri del Comune per ora certificano 2.583 presenze, 80 in più in sei mesi e 203 in un anno. In aumento sono anche i bengalesi a quota 743 residenti, 65 in più in un anno, mentre sono in lieve calo gli albanesi (3.558) e i rumeni (3.011), cifre in parte spiegate dall’ottenimento della cittadinanza italiana. Fra le comunità più numerose ci sono poi i marocchini (1.238, in calo), i georgiani (645, di cui il 91% donne) e i nigeriani (616 residenti).

Qualche confronto con il passato. Nel 2005 gli stranieri residenti in città erano solo 19.800, di cui 8.600 cinesi; nel 2010 erano rispettivamente 28.400 e 11.900, a fine 2014 34.171 e 15.957. Oggi i cinesi sono quasi 32mila: raddoppiati in dieci anni. Negli stessi dieci anni, invece, gli italiani sono diminuiti di 9.615 residenti. Nel 2005 i cinesi erano il 4,7% della popolazione, gli italiani l’89,2%; dieci anni fa le quote erano l’8,3% e l’82,1% e il 30 giugno scorso il 16,3% e il 74,9%.

E poi basta leggere la classifica dei cognomi: Gori è il primo degli italiani, al 12° posto. Secondo le più recenti elaborazioni dell’ufficio statistica del Comune Chen si conferma il cognome più diffuso in città: 2.743 residenti si chiamano così. In Cina la varietà di cognomi è molto più limitata rispetto all’Italia, così anche a Prato troviamo parecchi Hu (sono 2.291) e Lin (1.970), davanti nell’ordine ai tanti Wang, Zhang, Huang, Li, Zheng, Zhou, Wu, Xu e quindi appunto i Gori, che sono 923 e precedono gli Ye, Yang e Jiang. Secondo cognome italiano al 16° posto i Rossi, che sono 601. Poi ci sono gli Zhu, i Liu, Dai, Yu e Cai e in posizione 22 arrivano gli Innocenti, davanti ai Jin e ai Dong, con i Baldi al 25° posto. Tra i primi 50 "resistono" i Lombardi, i Bartolini,i Guarducci, i Cecchi, i Melani, i Pacini, i Rosati e i Martini, i Bianchi e i Santini, in mezzo ai tanti Xie, Lu, Zhao, Ren ed He.

Anna Beltrame