Senzatetto alla Pietà. In quindici dormono nel giardino della chiesa. Via al piano anti degrado

Parte progetto di manutenzione del verde e della piazza per restituire decoro

Senzatetto alla Pietà. In quindici dormono nel giardino della chiesa. Via al piano anti degrado

I materassi utilizzati dai senzatetto per dormire durante la notte e di giorni riposti sotto un telo nelle adiacenze della chiesa di Santa Maria della Pietà

Dall’ultima ricognizione effettuata dal Comune, attualmente, sono 120 i senzatetto presenti in città. Di questi una quindicina stazionano regolarmente nel giardino della chiesa di Santa Maria della Pietà. Il parroco don Carlo Geraci conosce bene la situazione, ma del resto si tratta di persone che non hanno una casa e che non hanno comunque mai creato problemi di ordine pubblico. Sotto al loggiato dormono una quindicina di stranieri, tutti senza fissa dimora. Si tratta di una situazione ormai cristallizzata, con la parrocchia che adempie a tutti gli effetti al proprio ruolo, tendendo una mano agli ultimi.

Il problema semmai è legato al decoro della zona, e proprio da qui intende partire l’amministrazione anche su richiesta dei parrocchiani che non meno di qualche mese fa chiedevano opere di manutenzione della piazza, che avrebbe bisogno di una sistemata sia dal punto di vista del verde che dell’illuminazione. "La situazione è in evoluzione rispetto ai mesi scorsi - interviene l’assessore al sociale Sandro Malucchi -. Durante l’ultimo tavolo sulle marginalità di cui fanno parte gli attori del terzo settore oltre ai soggetti pubblici, è stata presa in esame la questione della Pietà e in base all’ultima mappatura degli operatori di strada risulta che tra le persone fisse e quelle che ruotano nella zona, siamo intorno ad una quindicina di senzatetto. È stato richiesto da parte dei componenti del tavolo la restituzione di decoro alla piazza e al giardino che risulta lasciato a sé stesso".

In collaborazione con l’assessore ai lavori pubblici Marco Sapia partiranno quindi una serie di interventi volti a migliorare il decoro della zona, e del verde del giardino che sarà riqualificato. In contemporanea proseguiranno gli interventi degli operatori di strada per convincere i senza tetto ad accettare la sistemazione in strutture comunali. Ci sono dei posti liberi che potrebbero essere destinati a queste persone, il problema è che molti rifiutano la sistemazione preferiscono la vita all’aperto e senza vincoli perché comunque entrare in una struttura comunale significa accettare delle regole che stanno strette a chi ha deciso di vivere per strada.

"Alcuni proprio rifiutano l’idea di essere collocati in struttura e delle normali regole di convivenza - aggiunge Malucchi -. Nel tempo qualche inserimento in struttura è stato fatto, ma non possiamo fare altro né ci sono condizioni sanitarie per intervenire in modo forzoso. La strada è quella di insistere con presenza degli operatori e continuare a fornire una soluzione alternativa a queste persone".

Una decina i posti di pronta accoglienza a disposizione dell’amministrazione nelle varie strutture dislocate sul territorio tra le quali Casa Anna, Casa Renato, la casa famiglia La Ginestra, gli appartamenti Pane e Rose per l’emergenza familiare oltre a venti posti nel dormitorio.

Silvia Bini