REDAZIONE PRATO

Procura antimafia: sequestrati beni per 5 milioni compresi due ristoranti

Operazione della guardia di finanza. Nell'inchiesta ci sono 9 indagati tra cui un imprenditore pratese ritenuto vicino al clan camorristico dei Terracciano

Guardia di Finanza

Prato, 4 maggio 2017 - La guardia di finanza ha sequestrato beni per 5 milioni di euro, all'interno di un'indagine che riguarda, tra gli altri, un imprenditore pratese ritenuto dagli inquirenti vicino al clan camorristico dei Terracciano. I sigilli sono scattati per quote societarie, contanti, conti correnti, e anche per due locali di Prato, il 'Gian Burrasca' e il 'ristorante pizzeria 'Sporting Club'.

Il sequestro è stato disposto dal gip di Firenze Fabio Frangini su richiesta della procura distrettuale antimafia, nell'ambito di un'inchiesta per i reati di fittizia intestazione di beni e trasferimento fraudolento di valori. Nell'inchiesta della Dda risultano indagate 9 persone. Tra queste anche il 47enne, già indagato in passato in un'inchiesta che aveva portato al sequestro dei ristoranti riferiti ai marchi di ristorazione 'Don Chisciotte' e 'Sancho Panza', ritenuti sproporzionati rispetto al suo reddito. Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, l'uomo avrebbe continuato a gestire di fatto attività di ristorazione - tra cui i due ristoranti sequestrati questa mattina - , attraverso dei prestanome, parenti ed ex dipendenti delle pizzerie 'Don Chisciottè, eludendo in questo modo le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale. Grazie a delle teste di legno avrebbe inoltre continuato a occuparsi della gestione degli affari del gruppo 'Don Chisciotte'.

 Secondo quanto spiegato dalla guardia di finanza, i due ristoranti sequestrati sono stati affidati a un amministratore giudiziario in modo da garantire il proseguimento dell'attività, in attesa dei provvedimenti definitivi che saranno assunti dall'autorità giudiziaria.