Prato, 10 marzo 2019 - "Voglio essere al più presto interrogata dagli inquirenti". L'insegnante di 35 anni indagata per violenza sessuale a Prato dopo i rapporti che avrebbe avuto con un allievo under 14 vuole dare la sua versione alla procura, che coordina le indagini di un caso che sta facendo discutere tutta la Toscana e non solo.
L'avvocato della donna, Mattia Alfano, ha affermato che andrà dal magistrato a «chiedere che la mia assistita venga sentita prima possibile per chiarire la vicenda, fra cui anche la questione della nascita di un figlio su cui non vogliamo dire nulla prima di aver parlato con gli inquirenti». Proprio la nascita del figlio della donna, avvenuta lo scorso autunno, è al centro dell'inchiesta.
La donna ha acconsentito al prelievo del Dna. In questo modo si capirà la paternità del bambino e se possa essere nato dalla relazione con il giovanissimo allievo. Tutto inizia nella primavera del 2017, quando il ragazzo, iscritto alle scuole medie inferiori, iniziò a frequentare la donna per prendere lezioni private di inglese.
L'insegnante svolge prevalentemente l'attività di infermiera ma dà anche ripetizioni private. La Squadra Mobile ha effettuato una serie di accertamenti, tra cui una perquisizione domiciliare a casa della donna. Sequestrati i telefonini, dai quali si cerca di ricostruire la presunta relazione. A rivolgersi alla procura sono stati i genitori del 14enne dopo aver scoperto la presunta relazione.