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Sì ai piani regolatori delle acque: "Una novità per maggiori tutele". Rimborsi: ecco il nuovo calendario

La Regione fa il punto sui sostegni alle famiglie e sui controlli urbanistici

La ripartenza dopo la disperazione di quei terribili giorni

La ripartenza dopo la disperazione di quei terribili giorni

Fiumi e corsi d’acqua che esondano, territorio fragile che frana, fogne che sono tarate a sessanta anni fa.

Assessora Monni, tre emergenze legate tra loro. Da dove ripartire e dove arrivare? Sarebbero utili i Piani regolatori delle acque per i Comuni?

"I nostri corsi d’acqua, i nostri sistemi fognari, le nostre città, niente di tutto ciò è progettato e dimensionato per reggere a eventi estremi sempre più frequenti. L’enorme quantità d’acqua che si riversa in tempi troppo stretti, banalmente, in questi sistemi non c’entra. E l’aggravante è l’abbandono delle aree a monte, la cui manutenzione incide profondamente sull’aggravarsi degli effetti degli eventi. L’idea, di cui ho parlato con Erasmo D’Angelis, di redigere piani regolatori delle acque, doterebbe i territori di strumenti importanti per una visione integrale del problema e delle soluzioni. Aumentare le aree permeabili, immaginare stoccaggi urbani, rallentare l’ingresso delle acque nei corsi, prendersi cura dei versanti, garantire spazi maggiori alle acque, tutto concorre ad una maggiore sicurezza. L’introduzione di questi strumenti di pianificazione non deve però gravare sull’attività dei Comuni, ma essere di sostegno agli stessi. Pertanto dovremmo trovare le formule e le risorse per poterli realizzare".

Anche i privati, i cittadini sono chiamati in causa.

"Importante, accanto alle opere, anche incentivare l’autoprotezione. Come ci sono, giustamente bandi e agevolazioni per l’adeguamento sismico degli immobili, è giusto pensare a forme di sostegno “all’adeguamento climatico”. Insomma, serve una forte mano pubblica che guidi anche l’impegno privato".

Rimborsi, che possiamo dire ai danneggiati di un anno fa?

"Voglio ricordare con forza che la Regione Toscana, a seguito dell’evento, ha stanziato circa 32 milioni di risorse proprie, destinandole alle imprese e alle famiglie. Inoltre, per supportare le amministrazioni comunali colpite dall’evento, abbiamo deciso di gestire direttamente le pratiche per i rimborsi che, solo per le famiglie, sono state circa 10.000. La gestione di questa importante mole di pratiche è stata un lavoro importante, svolto direttamente dai nostri uffici della Protezione civile regionale e supportata dai Caaf delle associazioni e dei sindacati e per questo voglio ringraziare loro e tutti i nostri dipendenti. Oggi possiamo affermare che le risorse regionali sono state erogate a tutti coloro che hanno diritto a riceverle. Rimangono alcune pratiche in sospeso che devono essere approfondite, ma entro l’anno riusciremo a definirle".

C’erano in ballo i famosi 66 milioni che la premier Meloni annunciò a Firenze quando venne a firmare il Patto di sviluppo e coesione.

"Stiamo iniziando l’iter per il rimborso dell’immediato sostegno, finanziato dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale con 66 milioni. Superate alcune criticità burocratiche, a breve saremo in grado di procedere con i primi bonifici. Si tratta dei primi 5.000 euro per le famiglie e 20.000 per le imprese. Voglio anche ricordare che in tutti gli eventi precedenti a quello del 2 novembre, i ristori complessivi sono sempre arrivati, anche fino all’80% del danno subito. Purtroppo i tempi non sono brevi e questo è poco compatibile con i bisogni di chi ha perso molto o tutto".

Luigi Caroppo