REDAZIONE PRATO

Sigarette elettroniche. Se a ‘vaporizzarsi’ è il contrassegno fiscale

Maxi sequestro da parte dell’Agenzia delle dogane in due negozi a Prato. Gli ispettori hanno trovato 1.200 flaconcini privi del marchio obbligatorio.

Maxi sequestro da parte dell’Agenzia delle dogane in due negozi a Prato. Gli ispettori hanno trovato 1.200 flaconcini privi del marchio obbligatorio.

Maxi sequestro da parte dell’Agenzia delle dogane in due negozi a Prato. Gli ispettori hanno trovato 1.200 flaconcini privi del marchio obbligatorio.

Più di mille flaconcini contenenti aromi per sigarette elettroniche sono stati sequestrati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli a Prato. Si tratta dei liquidi che aromatizzano l’evoluzione della sigaretta. Quella, per intenderci, che non si fuma, ma si ‘svapa’. Solo che a... vaporizzarsi, questa volta, è stato il contrassegno fiscale e quindi il pagamento delle accise. I 1.200 aromi sequestrati erano infatti privi del contrassegno fiscale, mentre dal 31 ottobre 2024 devono presentare l’apposito ‘marchio’ che ne attesti la regolarità fiscale e normativa, così come accade per i prodotti liquidi da inalazione e le sigarette usa e getta.

L’operazione dell’Agenzia delle Dogane rientra nell’attività di repressione del contrabbando: i due sequestri amministrativi effettuati hanno riguardato prodotti privi di nicotina, anche non direttamente vaporizzabili, destinati a essere utilizzati come componenti della miscela liquida idonea alla vaporizzazione. I cosiddetti ‘aromi’, insomma: servono infatti a conferire un odore o un gusto ai prodotti liquidi da inalazione senza combustione.

I due sequestri amministrativi sono stati fatti in altrettante attività commerciali, regolarmente autorizzate, a Prato. Gli aromi sequestrati corrisponderebbero, grazie a un sistema di equivalenza, a più di 16 chili di tabacco lavorato. Adesso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli procederà alle contestazioni e al recupero dell’imposta di consumo evasa.

Non è la prima volta che a Prato l’Agenzia delle dogane si concentra sulle sigarette elettroniche. Nel marzo 2023 ci fu il sequestro amministrativo cautelare di 17 confezioni di sigarette elettroniche monouso pre caricate con liquidi da inalazione in una tabaccheria e presso il distributore automatico vicino: anche in questo caso erano prive dei contrassegni fiscali che ne determinassero il pagamento delle accise. Erano anche senza la documentazione attestante la provenienza.

Le sigarette elettroniche, basta guardarsi attorno, stanno prendendo sempre più piede anche tra i giovani e i giovanissimi, oltre che tra gli adulti. Basta guardare il fiorire di negozi dedicati all’universo delle sigarette alternative. L’Osservatorio nazionale Federconsumatori ha stimato che il costo annuo per un fumatore di sigarette elettroniche è tra i 710 e agli 837 euro all’anno. Meno delle sigarette ‘tradizionali’: il costo annuo per un fumatore che consuma un pacchetto di sigarette al giorno ammonta a 2.080 euro, mentre per i prodotti alternativi come il tabacco riscaldato il consumatore raggiunge in media una spesa di 2.077 euro annui.

m. c.