REDAZIONE PRATO

Sindacato e magistrati. La doppia assemblea: "Situazione grave"

Due assemblee convocate a Prato per discutere dei problemi del tribunale: la Cgil e l'Anm sollevano gravi criticità strutturali e di sicurezza, chiedendo interventi urgenti e sostegno politico ed economico.

Sono state convocate per oggi due assemblee per parlare dei problemi del tribunale. Una è quella che è stata organizzata dalla Cgil e che si terrà questa mattina. La seconda è quella convocata dalla sezione pratese dell’Anm, allarmata dopo gli ultimi episodi, che si terrà oggi pomeriggio alle 17 nell’aula Galli e Alessandrini e a cui sono stati invitati non solo i rappresentanti delle istituzioni ma anche tutti coloro che "vorranno manifestare il loro sostegno per restituire dignità al servizio giustizia".

"Non molliamo la baracca perché siamo persone serie – ha detto Walter Vizzini, segretario Fp della Cgil, che da anni si batte per l’adeguamento degli organici ma anche per ridare dignità al tribunale – ma la situazione è surreale: qui si mette a rischio la salute della gente".

Francesco Santarelli, presidente Anm Prato, e Valentina Cosci, segretario Anm Prato, hanno invece convocato i colleghi, tutti i dipendenti e i rappresentanti delle istituzioni spiegando che "le condizioni del palazzo di giustizia pratese, già precarie, sono ormai precipitate. Nonostante gli sforzi profusi in questi anni dai dirigenti dei nostri uffici, il tribunale è ai limiti dell’inagibilità tecnica. Sono mancati, da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi decenni, la volontà politica e il necessario sostegno economico perché il circondario di Prato potesse avere un tribunale degno della sua realtà territoriale".

"La situazione è drammatica – hanno aggiunti i due magistrati –. L’ultimo guasto all’impianto elettrico evidenzia due aspetti preoccupanti: da una parte, il serio e grave pericolo per la sicurezza e l’incolumità per i lavoratori e per gli utenti; dall’altra, il concreto rischio di non poter garantire il servizio pubblico che siamo chiamati a prestare. Come Anm e come magistrati, siamo chiamati a far sentire la nostra voce, nella logica della responsabilità e del servizio, a tutela del cittadino e del bisogno di giustizia della collettività".