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Smantellata la banda dei narcos. La droga arrivava sui gommoni. Settanta finiscono in carcere

Maxi operazione dei carabinieri e della Dda. Gli indagati sono cento, molti dei quali albanesi. In cella anche quattro pratesi. La base logistica del gruppo era in un appartamento a Firenze

L'operazione dei carabinieri

Firenze, 6 febbraio 204 – Alle prime luci dell’alba di ieri, è scattata una delle più grosse operazioni antidroga degli ultimi anni. I carabinieri di Borgo San Lorenzo, coordinati dal pm della Direzione distrettuale antimafia Leopoldo De Gregorio, hanno riannodato i fili di un traffico di cocaina (ma anche hashish, marijuana e mdma) che dal centro Europa invadeva le piazze di Firenze, del Mugello, di Prato.

Gli indagati sono quasi cento, di cui 70 finiti in carcere. Lo zoccolo duro dei gruppi finiti nell’ordinanza firmata dal gip Fabio Gugliotta, è composta da albanesi. Figure anche di un certo spessore criminale, su cui l’autorità giudiziaria albanese, che ha compartecipato alle operazioni, sotto il coordinamento di Eurojust, aveva acceso i propri riflettori.

Del totale degli indagati, 28 risiedono risiedono nel territorio metropolitano di Firenze, 4 a Prato, 32 in altre aree del territorio nazionale e 16 in altri Stati dell’Unione Europea e Albania. Nell’ambito dell’operazione è stato effettuato il sequestro per equivalente della somma di oltre 5 milioni di euro, ritenuta provento dell’attività illecita.

Durante le attività, sono emersi i collegamenti di questa organizzazione nazionale con un’altra, anch’essa stanziata a Firenze, che riceveva grossi quantitativi di hashish e marijuana dall’Albania, trasportati su gommoni a Grotte di Castro (Lecce) e poi da là, su strada, a Firenze, in zona Campo di Marte, da dove venivano smerciati in Italia e in Germania.

Ma la droga aveva la sua rete di vendita anche qui "perché c’è richiesta dal mercato e questo ci deve far riflettere sulle nuove generazioni", ha fatto notare il procuratore capo Filippo Spiezia. Albanesi stanziati in Mugello, tra Barberino e Firenzuola, alimentavano un canale di approvigionamento gestito da un sodalizio di connazionali ad Amsterdam. Nel corso dei mesi, ingenti quantitativi di soldi e droga sono finiti sotto sequestro. Il pm Leopoldo De Gregorio ha ricordato le origini delle operazioni: un’operazione andata male aveva comunque messo i carabinieri di Borgo San Lorenzo su un appartamento di piazza Muratori, zona Statuto. Pensavano che fosse un deposito e invece era niente meno che la base logistica di importazioni e movimentazioni della droga. Intercettando e monitorando quella casa, è crollato un fortino sin dalle sue fondamenta.

ste.bro.