Sono giovani e nati qui. Cambierà ancora la Prato del futuro. I dati parlano chiaro

Tra i cinesi il 22% è minorenne e solo il 2,5% ha più di 65 anni. Per gli italiani le quote sono 13,5% e 28,7%. Ius scholae: gli scenari.

Sono giovani e nati qui. Cambierà ancora la Prato del futuro. I dati parlano chiaro

Gli allievi della Verdi in coro: fondamentale il ruolo. delle scuole e della musica per il futuro di Prato Foto Biagini

Fra i residenti stranieri al 30 giugno scorso il 20,3% ha meno di 18 anni, quindi uno su cinque. Nella popolazione complessiva (quindi italiani e immigrati insieme) la quota scende al 15,3%. Situazione ribaltata per gli over 70: sono il 4,4% degli stranieri e il 22,6% degli abitanti totali. Per i cinesi dati ancora più significativi: il 21,8% ha meno di 18 anni, il 75,7% un’età compresa tra i 18 e i 64 (dunque in potenziale attività lavorativa) e solo il 2,5% ha più di 65 anni. Fra gli italiani i minorenni sono invece solo il 13,5% dei residenti, coloro che hanno tra i 18 e i 64 anni il 57,8% e gli over 65 ben il 28,7%. In valori assoluti gli italiani con meno di 18 anni al 30 giugno erano 19.958, gli stranieri 10.006, i cinesi 6.968. Se si fotografa con i numeri la situazione dei minorenni le proporzioni sono chiare: un ragazzo o bambino su tre non è italiano e uno su quattro è cinese. E’ invece italiano oltre il 95% degli over 65. E’ evidente che sulla crescita della comunità cinese, oltre ai nuovi arrivi, pesano l’età media molto più bassa di quella italiana e l’incremento delle nascite.

Interessanti anche altri dati, sempre aggiornati al 30 giugno scorso: il 73,24% dei minorenni stranieri è nato a Prato (quasi tre su quattro, in tutto 7.372), il 15,6% in altre località italiane (1.570) e solo l’11,7% all’estero (sono 1.124). Se fosse introdotto lo ius scholae, per quasi 9mila bambini e ragazzi di origine straniera ci sarebbe la possibilità di chiedere la cittadinanza italiana al termine del periodo di formazione scolastica (cinque o dieci anni, il dibattito è aperto).

Va detto però che quasi il 70% di questi minorenni è di origine cinese e che fino ad oggi la quota di orientali che ha scelto la cittadinanza italiana – possibile dopo almeno dieci anni di residenza o per matrimonio – è ancora molto bassa, visto che imporrebbe la rinuncia a quella cinese. Tra gli immigrati maggiorenni residenti a Prato la quota dei nati a Prato scende invece al 4,23%, il 2,24% è nato in altre località italiane e il 76,7% è nato all’estero. La percentuale di nati in Italia e a Prato è inversamente proporzionale all’età: risulta superiore al 50% a partire da chi ha meno di 24 anni. E’ quindi il 2000 la data che si può definire spartiacque, quando a Prato gli stranieri residenti erano 9.213, all’epoca solamente il 5,3% della popolazione.

Oggi invece ci sono 8.373 immigrati solo tra via Filzi e via Pistoiese, la zona più multietnica della città con il 51% dei residenti di origine straniera, 7.452 cinesi e gli italiani appena 700 in più. C’è poi il Soccorso in cui vivono 3.332 immigrati, di cui 2.043 cinesi, e 4.852 italiani. Al terzo posto per incidenza dei cittadini stranieri il centro storico in cui hanno residenza 2.343 immigrati (654 cinesi) e 5.638 italiani. Poi c’è la zona tra via Strozzi e via Montalese con 6.347 stranieri residenti, 4mila dei quali cinesi, e circa 15mila italiani. La minore presenza di immigrati si registra invece alla Castellina e alla Pietà, con 791 residenti stranieri su 7.154 abitanti; a Figline e Galcetello, con 437 immigrati su 6.441 abitanti e a Santa Lucia, con 406 cittadini stranieri su 3.680 residenti.

Infine, un’ultima curiosità della Prato sempre più multietnica. Tra i bambini di origine straniera residenti in città nati nel 2023 è Muhammad il nome più diffuso tra i maschietti, seguito da Matteo, Kevin, Andrea, Marco, Alessio, Angelo, Francesco, Alessandro e Luigi. Nella classifica delle bambine è invece prima Elena, davanti a Sofia, Maria, Angela, Elisa, Cristina, Giulia, Xiao, Yan, Valentina e Lili.

Anna Beltrame