REDAZIONE PRATO

Sopraffazione economica. L’impegno degli Ordini e de La Nara per le donne

A Prato dati preoccupanti: su 508 richieste di aiuto, solo il 48% aveva un lavoro. I percorsi di informazione finanziaria devono iniziare già nelle scuole.

Un momento del convegno “Il ruolo del denaro nella violenza economica“ al Palazzo delle Professioni dai Comitati Pari Opportunità di avvocati e commercialisti, da Fondazione Finanza Etica e La Nara

Un momento del convegno “Il ruolo del denaro nella violenza economica“ al Palazzo delle Professioni dai Comitati Pari Opportunità di avvocati e commercialisti, da Fondazione Finanza Etica e La Nara

"La sopraffazione economica è la matrigna di tutte le violenze": così Ivana Maria De Michele, del Comitato pari opportunità nazionale dell’Ordine dei commercialisti, è intervenuta al convegno su “Il ruolo del denaro nella violenza economica“, promosso - al Palazzo delle Professioni - dai Comitati Pari opportunità degli Ordini pratesi dei commercialisti e avvocati, dal Centro antiviolenza La Nara e dalla Fondazione finanza etica.

La disparità economica nella coppia è quella che talvolta impedisce alla donna di prendere una decisione definitiva sulla seperazione.

"Prato si conferma un avamposto e un presidio per il contrasto alla violenza di genere, questa iniziativa ha dato la misura di quanto sia importante l’esistenza di una rete dove lavorino insieme i diversi ordini professionali, i centri antiviolenza e le istituzioni, per combattere la sopraffazione ma anche per prevenirla con iniziative formative rivolte alle ragazze e ai ragazzi", ha sottolineato Paola Santoni, presidente del Comitato pari opportunità dei commercialisti che con Gianna Rindi e Irene Cecchi, presidente del CPO dell’Ordine degli avvocati ha coordinato l’iniziativa. Sono intervenuti Michele De Tavonatti, presidente del CPO nazionale dell’Ordine dei commercialisti, Maria Logli, assessora alle pari opportunità del Comune, Filippo Ravone e Marco Barone, presidenti degli Ordini pratesi di commercialisti e avvocati, l’avvocata Cristina Moschini e Barbara Setti della Fondazione Banca Etica che ha sottolineato quanto sia rilevante la formazione del personale bancario per accompagnare una corretta informazione finanziaria delle donne. "Sono 23 mila le donne che in Italia, nel 2023, si sono rivolte a un Centro antiviolenza, di queste 1 su 3 ha subito violenza economica", ha ricordato Francesca Ranaldi, responsabile de La Nara. "La violenza economica poi porta alla violenza fisica, psicologica, digitale - ha evidenziato De Michele - noi cerchiamo di combatterla facendo fronte comune con gli altri ordini professionali e le istituzioni". I numeri di Prato dicono che, nel 2024, su 508 donne che si sono rivolte agli sportelli de La Nara solo 246 (48,4%) erano occupate, mentre 85 avevano lavoro precario e 94 risultavano disoccupate. "Uno dei ricatti più grandi perpetrato nei confronti delle donne vittime di violenza è quello di farle credere incapaci poter far fronte alle proprie necessità e a quelle dei figli - ha sottolineato Ranaldi - per questo, insieme, dobbiamo lavorare per l’indipendenza attivando tutti gli strumenti che ci sono a disposizione".