SILVIA BINI
Cronaca

Sopravvissuta alle leggi razziste e allo sterminio

Gigliola Sacerdoti Mariani è nata a Firenze il 24 novembre del 1938, anno in cui Mussolini emanò le leggi...

La vignetta realizzata dalla III A del Convitto

La vignetta realizzata dalla III A del Convitto

Gigliola Sacerdoti Mariani è nata a Firenze il 24 novembre del 1938, anno in cui Mussolini emanò le leggi razziali; per questo, sul suo certificato di nascita, mostratoci, viene specificato che è ebrea. Nel 1943, la sua famiglia, scappò a casa dei nonni, ma non era sicura. Perciò, a meno di 5 anni, fu costretta a rifugiarsi, con i familiari, in una casa in campagna, appartenente ad una coraggiosa famiglia di contadini cui, ha raccontato commossa, resterà per sempre riconoscente. Dalla dolorosa storia della sua vita emerge un fatto avvenuto nel settembre 1944, quando suo padre – prima di rientrare a Firenze - tirò fuori da una parete una scatola di latta di biscotti Mellin, in cui erano custodite le loro medagliette ebraiche, di inestimabile significato simbolico, un caleidoscopio di ricordi ed emozioni.

Ha provato più emozioni serene o malinconiche? "Inizialmente ero addolorata dal fatto che avessi dovuto lasciare la mia casa. Ma Anna, una bambina adottata dai contadini che ci hanno ospitato, mi chiedeva spesso di giocare con lei, fra polli e pecore, e questo mi rallegrava".

Cosa le ha suscitato rivedere la scatola di biscotti? "Constatare che mio padre aveva custodito quegli oggetti mi ha fatto capire quanto fosse importante ritrovare la propria identità ebraica, culturale e religiosa".