Sos per l’ex palazzina Avis: "Mancano 500mila euro per i lavori. Appello alla realtà imprenditoriale"

Sarti, presidente Ami, fa il punto sul cantiere per la costruzione di Prama

Sos per l’ex palazzina Avis: "Mancano   500mila euro per i lavori. Appello    alla realtà imprenditoriale"

Claudio Sarti e Andrea Fusi, presidente Avis, all’inizio simbolico dei lavori per Prama

Sos per la realizzazione di Prama Prato attività motoria adattata per giovani pratesi con disabilità, il centro ludico motorio che sarà ospitato nell’ex palazzina Avis di via Sant’Orsola. Il cantiere per la creazione del Centro, progetto promosso in stretta collaborazione tra Fondazione Ami ed Avis, è ripartito da poche settimane ma la sua prosecuzione non andrà oltre la metà di dicembre. Il motivo sta nell’imprevista mancanza di risorse indispensabili per rendere funzionale allo scopo la storica struttura di proprietà di Avis, che per decenni ha ospitato il centro trasfusionale dell’Asl, prima del trasferimento all’ospedale Santo Stefano.

"Mancano all’appello 500mila euro – spiega il dottor Claudio Sarti, presidente della Fondazione Ami – e così non potremo inaugurare il Centro: pensavamo di chiudere i lavori nella primavera del 2025. Il problema sta nell’erogazione del finanziamento legato al 110%. Un’operazione che ci avrebbe consentito di arrivare alla fine dei lavori". Nel corso dei mesi, però, "la banca ha rivisto gli accordi in relazione anche al Decreto legge di primavera scorsa che interessa proprio i contratti del 110%. Poi abbiamo avuto un ritardo di un paio di anni nell’inserimento dei dati che sarebbero serviti per avere un prestito ponte". La cifra ammontava a 760mila euro. "Di questi – prosegue Sarti – siamo riusciti ad ottenerne 250mila euro per gli interventi dell’antisismica, ma purtroppo non possiamo più contare sul finanziamento più consistente dei 500 mila euro che interessa, invece, l’impiantistica".

Adesso tutti gli sforzi del presidente Sarti sono destinati "a recuperare la somma di 500mila euro per portare a compimento l’intervento, auspicando di inaugurare la struttura nella primavera 2026".

Insomma, le carte in tavola sono state cambiate per una serie di imprevisti di percorso, in primis il decreto legge di quest’anno, a cui si aggiunge il ritardo nell’inserimento dei documenti per ottenere il finanziamento ponte.

"Che cosa fare?", si chiede Sarti. "Tra le ipotesi in campo c’è quella di trovare dei partner che possano finanziare il progetto esecutivo già esistente – afferma – Lancio anche un appello alla realtà imprenditoriale locale. So che il periodo non è dei migliori, ma spero che ci sia la sensibilità di poter dare un aiuto concreto al progetto Prama, che porterà alla realizzazione all’interno dell’ex palazzina Avis di un centro ludico motorio dedicato a bambini e adolescenti con diverse tipologie di disabilità aperto ai familiari, amici e alla cittadinanza. Sarà una struttura che offrirà attività multidisciplinari da svolgere sia individualmente che in gruppo in uno spazio autogestito e organizzato".

L’edificio di via Sant’Orsola è di proprietà Avis e sarà dato in comodato gratuito per dare vita all’esperienza. L’interruzione temporanea del cantiere ha fatto sì che l’edificio venisse preso di mira da sbandati che hanno trovato riparo abusivamente sotto il tetto dell’ex sede trasfusionale. Così prima di riavviare i lavori è stato necessario provvedere alla bonifica delle stanze, dove sono stati trovati diversi materassi ed ospiti indesiderati. "Stiamo pensando di attivare anche un crowdfunding per raccogliere almeno 100-200mila euro necessari per acquistare gli arredi della palazzina", aggiunge Sarti. La stima finanziaria necessaria per arrivare a tagliare il nastro è di un milione e 400mila euro. "Come si è sempre detto il Centro ludico dovrà essere collegato anche con il nuovo parco urbano – conclude Sarti – dove saranno installati giochi inclusivi per ragazzi con disabilità. Sono ottimista e spero proprio di aprire nel 2026".

Sara Bessi