"Anche l’ennesima promessa sulla riapertura del sottopasso di via Ciulli fatta dal sindaco Matteo Biffoni si è rivelata una bugia. Il 6 febbraio scorso, dopo essersi fatto fotografare durante un sopralluogo nel tunnel del sottopasso aveva scritto sul proprio profilo Facebook che entro maggio lo avrebbe riaperto. Senza dimenticare che a maggio 2022, in occasione del dissequestro da parte della magistratura, si era improvvidamente lasciato andare alla promessa di riaprirlo entro l’inizio dell’anno scolastico 2022-23".
A puntare il dito contro le mancate promesse è Pasquale Petrella, candidato al consiglio comunale per la lista Prato Merita sostenuta da Azione, Italia Viva, Libdem e Psi. "Promesse su promesse, ma a oggi il sottopasso di via Ciulli dove morirono annegate tre donne nella notte fra il 4 e 5 ottobre del 2010, è ancora chiuso. Quasi quattordici anni con questa parte della città fra Narnali, Galciana, Viaccia e Maliseti ostaggio di questo snodo fondamentale che purtroppo non viene riattivato con grandi danni economici e ambientali per le attività artigianali, attività economiche e per i residenti. Mi sono incatenato alle transenne che chiudono il passaggio per manifestare platealmente il grande disagio che in qualità anche di residente oltre che di candidato al consiglio comunale per Prato Merita, viviamo sulla nostra pelle tutti i giorni".
Accanto a Petrella è intervenuto anche il candidato sindaco Mario Daneri che ha incontrato anche alcuni commercianti e residenti della zona. Solidarizzando con la protesta e condividendo le motivazioni e le perplessità per questa incredibile lentezza nel completare l’opera e renderla fruibile per la città.
"A poche decine di metri dal sottopasso, verso Galciana, c’è il nuovo ospedale che le ambulanze, in caso di soccorso a persone nelle aree di Narnali, Viaccia e Maliseti, potrebbero raggiungere in pochi secondi se il sottopasso fosse aperto, e invece da quattordici anni sono costrette a fare il giro fino al ponte Valli e poi tornare indietro lungo via Scarlatti per poter raggiungere il Santo Stefano: quasi un chilometro e mezzo anziché 30 metri - dice Daneri -. Una situazione non più sostenibile e incomprensibile visto che i lavori al sottopasso sono conclusi, come annunciato dagli stessi rappresentanti della maggioranza che amministra la città da dieci anni".
Si.Bi.