Prato, 31 ottobre 2024 – Ci sono voluti 14 anni ma alla fine il tanto atteso giorno della riapertura del sottopasso di via Ciulli è arrivato. Non solo per la gioia dei residenti di Galciana e narnali, visto che il sottopasso ferroviario era atteso per agevolare la viabilità delle frazioni, ma anche per una questione simbolica. 14 anni sono davvero un’enormità per questo piccolo, piccolissimo tunnel rimasto chiuso per anni a causa della burocrazia dopo la tragedia dell’ottobre 2009, quando tre donne morirono annegate rimanendo intrappolate nella loro auto dopo una bomba d’acqua.
All’inaugurazione erano presenti la sindaca Ilaria Bugetti, l’ex sindaco Matteo Biffoni, il vicesindaco e assessore alla Protezione Civile Simone Faggi, gli assessori Marco Sapia ai Lavori pubblici e Cristina Sanzò alla Mobilità e i rappresentanti dell’Asl Toscana Centro.
Era la notte tra il 4 e il 5 ottobre 2009 quando la Vella esondò allagando il sottopasso. Tre donne cinesi non si resero conto che il sottopasso era pieno d’acqua fino al soffitto: nel buio della notte era un muro nero di fango e la loro auto ci si infilò a tutta velocità, rimanendo in trappola. Una di loro cercò disperatamente di uscire dal bagagliaio, ma non ci riuscì. Furono ore di orrore e disperazione.
La tragedia determinò il sequestro probatorio e la chiusura del sottopasso da parte della magistratura. Ci sono voluti anni, tempo durante il quale l’assenza di manutenzione ha peggiorato una struttura che era già inadeguata: crescita di piante infestanti, asfalto rovinato e impianti non più funzionanti.
Il lungo e complesso iter amministrativo e i conseguenti lavori, eseguiti dal Comune in accordo con l'Asl Toscana Centro, che ha curato il progetto di messa in sicurezza idraulica dell'area e la realizzazione della vasca d’espansione del vicino ospedale Santo Stefano, - ora passata alla competenza del Comune - che in caso di necessità convoglierà l’acqua del Vella. L’opera va infatti considerata come un tutt’uno con il sottopasso di via Ciulli ed è stata la soluzione tecnica grazie alla quale il Comune è riuscito ad ottenere il dissequestro da parte della Corte d'Appello di Firenze: dopo molte richieste da parte dell'Amministrazione comunale infatti, dopo 12 anni la Corte ha accolto l'istanza di restituzione della struttura e la sua apertura solo dopo la realizzazione della cassa d’espansione da 25mila metri cubi di capacità in funzione della nuova palazzina dell’ospedale Santo Stefano da parte della Asl Toscana Centro, per garantire la sicurezza idraulica dell'area intorno ai torrenti Vella e Iolo.
“Ho sentito parlare di festa – ha detto la sindaca Ilaria Bugetti - io in realtà credo che questo debba essere un momento in cui spieghiamo ai cittadini quello che è accaduto e quello che è il percorso che l’Amministrazione comunale continuerà a fare. 14 anni sono un tempo lunghissimo, me ne rendo conto, ma il Comune ne è venuto in disponibilità solamente due anni fa in seguito al dissequestro, dopodiché è iniziata la complessa opera di messa in sicurezza del sottopasso dal punto di vista idraulico. Noi oggi riapriamo perché riteniamo importante rendere la viabilità ai cittadini ma continuiamo a mantenere una grande prudenza attraverso un monitoraggio costante. Questo discorso non vale solo qui ma per tutta la città”.
Dello stesso parere il vicesindaco ed assessore alla Protezione Civile Simone Faggi: “Questo non è un giorno di festa, è la restituzione di un’infrastruttura importante della città. C’è voluto tanto tempo però questo sottopasso è anche figlio dei tempi che stiamo vivendo. Rispetto a 15 anni fa è cambiato completamente il sistema meteorologico del nostro territorio. Piove molto di più ed è molto più pericoloso. Un sottopasso del genere necessita di infrastrutture che possano calmierare il rischio idraulico in maniera importante. Questo è il motivo per cui dopo lo sblocco dell’infrastruttura due anni fa da parte della Procura noi abbiamo voluto fare tutto il necessario per renderlo il più sicuro possibile. È importante mantenere un’attenzione continua. In caso di allerta arancione è prevista la chiusura del sottopasso, in caso di allerta gialla invece il monitoraggio costante della Protezione Civile. Questa è comunque la modalità generale con cui ci approcciamo con il nostro piano di Protezione Civile: verificare le precipitazioni previste indipendentemente dal colore dell’allerta e poi agire laddove necessario”.
La viabilità dell'arteria tornerà come prima, con il doppio senso di percorrenza nel sottopassaggio e accesso da via Pistoiese e via Scarlatti. Accedendo da via Pistoiese ci sarà il senso unico fino al numero civico 105 e doppio senso da qui a via Scarlatti attraverso il sottopasso, mentre i mezzi che arrivano da qui dovranno svoltare in via Dosso Faiti.