
Stasera al circolo di Viaccia l’Irene Giuliani trio: sul palco la cantante e pianista, Luca Bernard al contrabbasso e Gioele Pagliaccia alla batteria
Secondo appuntamento jazz di Sounds on Friday alla XXI edizione stasera alle 21.30 al Circolo La Libertà di Viaccia, in via Pistoiese. E’ la volta di Irene Giuliani trio, compagine che confermerà la singolare formula di questa longeva rassegna ideata da Carlotta Vettori: presentare repertori e esecutori "ai confini del jazz" ovvero novità di proposta e di ricerca. In riferimento a questo trio si parla di "tortuosi territori di sperimentazione", riferendosi a esiti a volte radicali, con brani che, pur nella loro astrazione, mantengono un contenuto ironico. Irene Giuliani - voce, piano si diploma in pianoforte al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, ottiene il diploma di secondo livello in canto jazz al Conservatorio Martini di Bologna, massimo dei voti con lode. A lei la critica riconosce una cifra stilistica personale, uno stile che esprime una sintesi fonica e timbrica tra le sonorità del piano e della voce: un percorso esplorativo ai "confini del jazz", tant’è che, appassionata di polifonia vocale, ha fondato nel 2015 l’ensemble vocale femminile Il Quinto Elemento. Fa parte del Novo Grupo Vocal, diretto da Stefania Scarinzi. Accanto a Irene Giuliani, il contrabbasso di Luca Bernard, bassista elettrico che da sempre si dedica alla pratica di improvvisazione: lavora al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna e collabora con la Scuola popolare di musica Ivan Illich. Gioele Pagliaccia polistrumentista e compositore completa il trio come batterista, musicista richiesto sia nell’ambito jazz che quello rock e sperimentale. Ingresso 12 euro, per info e prenotazioni 349 2321388.
E a proposito di jazz, da ricordare oggi alle 18 in Lazzerini l’incontro con Luca Bragalini, autore dell’introduzione all’edizione italiana del libro di Pannonica de Koenigswart I musicisti di jazz e i loro tre desideri pubblicato nel 2024 da EDT. Pannonica, o Nica come era familiarmente chiamata, accolse in casa sua i jazzisti newyorkesi, offrendo loro sostegno e aiuto, conservando diverse polaroid dei suoi ospiti e foglietti nei quali i musicisti dovevano esprimere tre desideri. L’edizione italiana del libro è lo spunto per raccontare questa figura stravagante, guardare le preziose immagini e commentare i desideri dei grandi del jazz, grazie al brillante racconto di Bragalini.
Goffredo Gori