REDAZIONE PRATO

Spaccata al bar appena inaugurato. Rubati 2mila euro, danni per 18mila

Il colpo ai danni della pasticceria "Novantatrébi", in via Galcianese, aperto a febbraio dal gruppo Buralli. I malviventi sono fuggiti con la cassa automatica. "Avevamo già subito un altro colpo in via Pomeria" . .

Mauro Faggi, uno dei soci, qui davanti al locale di via Galcianese (Attalmi)

Mauro Faggi, uno dei soci, qui davanti al locale di via Galcianese (Attalmi)

Sono riusciti a forzare il bandone di metallo, poi lo hanno bloccato a metà altezza usando un bidone dell’immondizia. A quel punto hanno spaccato una delle porte di vetro e sono fuggiti con la cassa automatica che al suo interno conteneva circa 2mila euro. E che pesa ottanta chili. Il colpo è stato messo a segno nella notte tra giovedì e venerdì ai danni del Novantatrébi, il bar pasticceria di via Galcianese inaugurato a febbraio dal gruppo Buralli.

"La conta dei danni alla fine – dice Mauro Faggi, uno dei titolari del gruppo – arriva a 18mila euro. Solo la cassa automatica costa circa 12mila euro. E’ stata un brutta sorpresa. Non avevamo ancora fatto l’assicurazione, tra l’altro. Con il locale dotato di quel bandone di metallo ci sentivamo abbastanza tranquilli. E invece...". E invece la brutta sorpresa. Sul posto è arrivata la polizia scientifica: al vaglio anche le telecamere attorno al locale. Già la mattina successiva, il venerdì, i titolari sono riusciti a far sistemare la vetrata e a riaprire attorno alle 11, anche se poi, alle 13, hanno dovuto chiudere tutto alla luce dell’ordinanza firmata dalla sindaca per l’allerta rossa legata al maltempo.

"Resta un senso di insicurezza – le parole di Faggi –: ci siamo sentiti violati. Un’esperienza purtroppo già vissuta nel locale di via Pomeria". Era il dicembre 2024. Anche in quel caso il bar pasticceria "La ciminiera di Buralli" aveva appena aperto: quindici giorni prima c’era stata l’inaugurazione. Due settimane dopo la spaccata, ma in quel caso i ladri non sono riusciti ad aprire il registratore di cassa e sono fuggiti a mani vuote.

Maristella Carbonin