FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Prato, il ladro del tombino colpisce ancora: spaccata al Caffè 21

La titolare: "Si sarà trattenuto all'interno del locale un minuto al massimo, il tempo di portare via il fondo cassa, per poi darsi alla fuga"

La spaccata al Caffè 21 a Prato (Foto Attalmi)

La spaccata al Caffè 21 a Prato (Foto Attalmi)

Prato, 15 gennaio 2024 - Otto colpi in altrettanti giorni. Il ladro del tombino colpisce ancora. Dopo le spaccate ai ristoranti "Ragiona" di via del Melograno e "Il Chicco d’Uva" di Piazza Mercatale, alla farmacia comunale numero 7 di via Ferrucci, al "Caffè Le 2 Terrazze" di via Ciulli e ai negozi "Agraria Pratese" di via Arcangeli, "Coripa" di via Guevara e "Wheelup" di via Baldanzi, stavolta è toccato al Caffè 21, dove il colpevole ha fatto irruzione nella nella primissima mattinata di oggi. Alle 5 per la precisione, come testimoniato dalle telecamere di sorveglianza di cui è fornito il locale.

"Poco prima di aprire, un vicino alle 6 mi ha mandato un messaggio per segnalarmi questa situazione spiacevole. Dalle immagini si vede il colpevole - incappucciato - che, dopo aver parcheggiato la sua bicicletta bianca sul marciapiede, prende un tombino dalla strada e comincia a spaccare la vetrata della porta d'ingresso - il racconto della titolare dell'attività di viale Piave, Letizia Bacci - Si sarà trattenuto all'interno del locale un minuto al massimo: il tempo di portare via il fondo cassa, per poi darsi alla fuga. Ci saranno stati fra i 100 e i 150 euro, non di più. Il vero danno ovviamente è rappresentato dal vetro da cambiare, per il quale serviranno fra i 2.000 e i 2.500 euro immagino. Nel frattempo abbiamo installato un pannello di legno. Fortunatamente non abbiamo dovuto chiudere, dato che possiamo contare anche su un altro ingresso da cui far passare i clienti".

Non è la prima volta che il Caffè 21 è preso di mira. "Negli ultimi sei/sette anni ci sarà capitato circa sei volte, l'ultima delle quali - prima di questa - risaliva a quattro anni fa, poco prima dell'arrivo della pandemia e sempre con la medesima modalità, ossia tramite l'uso di un tombino".

Francesco Bocchini