
Il colpo a Vernio è stato segnalato al 112 da un residente nella zona. Divelta la porta d’ingresso del negozio. Da quantificare la refurtiva. Il veicolo-ariete è poi andato a fuoco danneggiando un’altra auto.
Un boato, la saracinesca divelta usando un furgone come ariete da sfondamento e poi l’incendio. Hanno atteso che fosse notte fonda – circa le 3 – per mettere in atto il loro piano: volevano svaligiare la gioielleria Tinti a Vernio. Ci sono riusciti soltanto in parte e ora sono attivamente ricercati dalle forze dell’ordine.
Si tratta di almeno due malviventi, fuggiti dal luogo della spaccata portando via alcuni gioielli. Il valore della refurtiva deve essere ancora quantificato con esattezza. È stato un cittadino di Vernio a chiamare i carabinieri al 112, segnalando il furto in corso alla gioielleria in via del Bisenzio. Nella circostanza gli autori, utilizzando un furgone, avevano infranto la porta d’ingresso del negozio, razziando gli oggetti preziosi presenti all’interno.
Durante l’azione criminale, un carabiniere libero dal servizio, ma in uniforme, transitando sul posto, ha notato il furgone incidentato che presentava un principio d’incendio (rimane da accertare se le fiamme siano state appiccate dai ladri per coprirsi la fuga oppure siano divampate in seguito all’urto) e si è fermato immediatamente per comprendere cosa stesse accadendo.
A quel punto i malviventi sono scappati a bordo di un’auto di grossa cilindrata – che evidentemente era stata preparata in precedenza e pronta all’uso – abbandonando sul posto diversi arnesi da scasso. Il militare ha informato immediatamente la centrale operativa della compagnia carabinieri di Prato, che ha diramato un’allerta per le ricerche del veicolo.
Pochi minuti dopo, sul posto sono intervenuti una pattuglia della sezione radiomobile della compagnia carabinieri di Prato, militari della stazione carabinieri di Vernio e i vigili del fuoco del distaccamento di Vaiano, i quali provvedevano a domare le fiamme, che hanno parzialmente danneggiato un’altra autovettura parcheggiata nelle vicinanze. Il valore della merce asportata non è stato ancora quantificato e sull’esatta dinamica del furto procedono le indagini dei carabinieri finalizzate all’identificare degli autori del furto.
La gioielleria Tinti si trova in via del Bisenzio a Vernio, è a conduzione familiare e ha come titolari i fratelli Tina e Luigi Tinti. Tina Tinti risiede a Prato ed è la vedova del dottor Marco Toccafondi, cugino dell’ex presidente del Prato Calcio, Andrea. Il medico morì di Covid nel 2021, dopo 15 giorni di ricovero ospedaliero. Aveva 74 anni ed era un grande appassionato di sport.
Il fratello della signora e contitolare del negozio, Luigi Tinti è invece residente a Vernio, proprio nell’appartamento situato sopra la gioielleria presa d’assalto dai malviventi la scorsa notte. I vicini di casa sono stati svegliati bruscamente dal boato e hanno dato a loro volta l’allarme.
Due porte accanto alla gioielleria c’è il Bar Italia, la cui clientela, ieri mattina, è stata aumentata da diversi curiosi che chiedevano cosa fosse successo. Rimangono adesso da individuare gli autori della spaccata con furto che potrebbero avere le ore contate, data la presenza lungo la 325 di alcune telecamere di video-sorveglianza che avrebbero ripreso l’auto in fuga.
Elena Duranti