Prato, 4 gennaio 2025 – Dieci spaccate in meno di un mese. Bar, pasticcerie, tabaccherie, ristoranti, negozi di abbigliamento e perfino la prestigiosa gioielleria “Cassetti”. La conta dei danni è lunga e la rabbia fra i commercianti sale. “A chi toccherà stanotte?”, si chiedono in coro i negozianti, intimiditi ogni mattina quando devono andare a tirare su il bandone e verificare se nel proprio locale è tutto a posto oppure no. Il periodo di “pausa” ottenuto dopo l’arresto di un magrebino di 36 anni, che sarebbe responsabile di diverse spaccate in città, aveva fatto ben sperare. La tregua però è durata solo pochi giorni e il “bollettino di guerra” è tornato a mietere vittime. Ultimo, ma solo in ordine di tempo, il bar “Maurizio” in via San Martino per Galceti dove due uomini con il volto travisato – ripresi dalla telecamera interna del locale – hanno buttato giù la vetrata di ingresso con un tombino e si sono avventati sulla cassa e sulle sigarette facendo incetta di tutto quello che potevano racimolare. Basta andare indietro fino alla settimana di Natale per trovare ben tre colpi, tutti fotocopia fra di loro: alla tabaccheria Bellini di via Montalese a Maliseti, alla tabaccheria “Katia” di via Bologna e in un panificio di via Strozzi. E questi sono solo quelli che si vengono a sapere. Il numero è sicuramente più alto. Una situazione fuori controllo che fa preoccupare le associazioni di categoria che raccolgono le lamentele dei propri iscritti.
“La stessa situazione si era già manifestata qualche mese fa – dice Tiziano Tempestini, direttore di Confcommercio Prato-Pistoia – Ora l’emergenza è ripartita, bisogna intervenire subito in difesa delle attività. Ci deve essere una presa di responsabilità da parte delle istituzioni competenti. Non è tollerabile dover andare ogni mattina al proprio negozio e sperare di non essere stati i destinatari di queste spaccate. C’è qualcuno che si sente libero di fare le sue incursioni sapendo di farla sempre franca”.
Per Tempestini la sicurezza è uno degli elementi fondanti di una comunità civile, quindi auspica che venga trovata una soluzione per garantire la tranquillità dei cittadini. “Servono iniziative mirate – continua – Se la prefettura mette in campo soluzioni concrete, anche attraverso un nuovo comitato per l’ordine e la sicurezza, noi siamo disponibili a dare un contributo. Sono necessarie iniziative immediate tramite un tavolo di confronto. Questi fenomeni si devono fermare”.
Della stessa opinione Stefano Bonfanti, presidente di Confesercenti Prato. “E’ un’emergenza che non si regge più – attacca –. E’ una roulette russa, tutti si chiedono: ’E stasera a chi toccherà?’. Anche io ci sono passato: ho subito una spaccata nel mio locale a luglio scorso e non è stato piacevole”. Bonfanti spiega che “c’è malessere fra i soci”. “Sono preoccupati – prosegue – Abbiamo partecipato a più di un comitato in prefettura, l’ultimo a ottobre, e, alla luce di quanto sta accadendo, pensiamo sia necessario un nuovo incontro. Non si deve perdere tempo. L’auspicio è che le forze dell’ordine riescano a prendere questi sciagurati. Purtroppo, però, non hanno gli strumenti in mano per debellare il fenomeno, tanto che possono fare a questi delinquenti? A Prato il problema della sicurezza non si risolve, anzi aumentano il malcontento, la paura, la sfiducia. Ora ci vogliono i fatti”.