
Scambio soldi-eroina in viale Montegrappa ripreso dalle telecamere di un negozio. A destra, una borseggiatrice controlla il contenuto di uno zaino appena rubato sulle scalette di via Della Robbia
Prato, 29 marzo 2016 - Non c'è stata pace neppure per la festa di Pasqua: viale Montegrappa e i suoi dintorni di nuovo palcoscenico di liti e discussioni accese fra bande di stranieri che gravitano in questa parte della città. E tutto questo precede di poche ore l’incontro fra i residenti della zona e il prefetto sulla questione sicurezza. L'incontro infatti si terrà domani.
Risale alle 15 di domenica l’ultima lite fra nordafricani e moldavi in via Tiepolo, una zona che rientra a pieno titolo fra quelle martoriate dalla microciminalità. Esattamente come viale Veneto, via Cimabue, piazza San Marco, diventate appannaggio di chi non ha niente da perdere. Nell’occasione di due giorni fa sono dovuti intervenire anche i militari dell’esercito e alcune volanti della polizia per riportare la calma e sono tutt’ora in corso verifiche per capire l’origine di quella rissa che poteva finire male.
Si tratta di quelle stesse strade finite quasi quotidianamente al centro di fatti di cronaca: una situazione incandescente contro la quale si sono mossi i cittadini con una petizione e la raccolta di 1.200 firme che in questi giorni sono salite di almeno un’altra cinquantina. Residenti tutti concordi nel dire ‘basta’ a una situazione non più tollerabile, fra prostituzione a cielo aperto di giovani cinesi lungo la spalletta del fiume e lo spaccio di droga con conseguente giro di tossicodipendenti. Ormai ci si buca anche sui marciapiedi, come testimoniano le siringhe abbandonate in strada. E lo spaccio avviene in pieno pomeriggio, in mezzo ai passanti, come testimoniato da un video da noi pubblicato la scorsa settimana.
Dopo l’incontro con il sindaco Matteo Biffoni - al quale è stato chiesto maggiore controllo del territorio per riportare sicurezza e legalità - una delegazione di cittadini si troverà mercoledì 30 marzo faccia a faccia con il prefetto Maria Laura Simonetti. "Consegneremo al prefetto le oltre 1.250 firme della petizione – afferma Gaia Gozzi, una dei portavoce del gruppo spontaneo di residenti – La nostra non vuole essere una protesta sterile, tanto che i fra i vari punti del documento controfirmato da così tante persone ci sono idee concrete per combattere l’illegalità. Per esempio l’idea di togliere le panchine e le aiuole non è tanto peregrina come sostiene qualcuno: si tratta di un’esigenza emersa dal dialogo con negozianti e cittadini che abitano in questa parte della città. In molti hanno indicato proprio quelle panchine come punti di ritrovo fisso degli spacciatori. La petizione ha suo perché dettato dal confronto e dal dialogo con chi ogni giorno ha sott’occhio quello che succede in queste strade. La nostra speranza, anche dopo quanto accaduto domenica pomeriggio e in serata quando si sono sentite urla e grida e diverse sirene convergere qui, è di ottenere la fiducia di altre persone. Noi ce la mettiamo tutta perché le cose possano cambiare in meglio".
Sa.Be.