REDAZIONE PRATO

Spazzavento, continua la raccolta delle foto

PRATO Continua intanto la raccolta delle fotografie del 19 luglio 1961, il giorno in cui la salma di Malaparte venne portata...

PRATO Continua intanto la raccolta delle fotografie del 19 luglio 1961, il giorno in cui la salma di Malaparte venne portata...

PRATO Continua intanto la raccolta delle fotografie del 19 luglio 1961, il giorno in cui la salma di Malaparte venne portata...

PRATOContinua intanto la raccolta delle fotografie del 19 luglio 1961, il giorno in cui la salma di Malaparte venne portata al mausoleo dello Spazzavento, nel quarto anniversario della sua morte. Il progetto promosso dalla Lazzerini è nato da un’idea delle giovani studiose Chiara Mannocci e Diletta Pizzicori (nella foto con Walter Bernardi, presidente dell’associazione Malaparte pratese nel mondo), è una chiamata alla città per raccogliere testimonianze di quella storica giornata, a cui parteciparono centinaia e centinaia di persone e di cui restano vive ancora le ultime memorie dirette. L’obiettivo è creare un archivio popolare, che arricchisca il fondo già esistente dedicato al grande pratese. La prima tappa sarà una mostra del materiale raccolto, in biblioteca fra giugno e luglio. Per raccogliere foto o rullini di quello storico giorno allo Spazzavento, le studiose Mannocci e Pizzicori saranno in Lazzerini mercoledì 12 marzo e il 9 aprile dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30. Il materiale verrà trattenuto in biblioteca, dietro consegna di ricevuta, per il tempo utile a procedere alla digitalizzazione e sarà poi restituito ai proprietari. Malaparte morì il 19 luglio, alla clinica Sanatrix di Roma, dove la sua camera per mesi fu crocevia di personaggi famosi e gente comune. A Prato il feretro giunse due giorni dopo e fu accolto all’alba in Comune con tutti gli onori, prima delle esequie in Duomo davanti a una folla di pratesi. Ma il desiderio di Curzio era quello di poter guardare tutto e tutti dall’alto, nel cielo di Spazzavento. E Prato con il sindaco e amico Roberto Giovannini, lo esaudì.