Spogliatoi ancora inagibili. L’Asl chiede di accelerare

La direzione intende anticipare gli scavi per il collegamento sotterraneo tra il Santo Stefano e la palazzina esterna. "Lo scopo è ridurre i disagi".

Spogliatoi ancora inagibili. L’Asl chiede di accelerare

Anche la zona interrata della. palazzina dei servizi finì sott’acqua a novembre scorso

PRATO

I lavoratori dell’ospedale Santo Stefano devono ancora pazientare. Gli spogliatoi ed i magazzini allagati dall’alluvione del 2 novembre scorso non sono ancora agibili perché manca un ultimo importante via libera: quello dei vigili del fuoco per un ritardo nella fornitura di alcune componenti essenziali per la sicurezza antincendio degli ascensori del piano interrato. Una doccia fredda per l’Asl Toscana centro e per la direzione ospedaliera: "Della notizia siamo stati messi a conoscenza solamente adesso dal concessionario Sat, al quale abbiamo fatto una contestazione. Una notizia che ci ha spiazzati – spiega la direttrice Maria Teresa Mechi – Per forza di cose siamo costretti a slittare ancora la data di riconsegna degli spogliatoi ai dipendenti. Secondo quanto ci è stato comunicato tra l’arrivo del materiale coibente e l’installazione, l’intervento dovrebbe essere completato per la fine di novembre. Allora questi spazi se tutto va liscio, torneranno a disposizione dei lavoratori. Le opere strutturali sono già finite".

Dunque, un ritardo dal quale l’Asl prende le distanze, attivandosi con il concessionario per soluzioni tampone, perché i dipendenti a quasi un anno dall’alluvione sono stufi di non avere spazi adeguati per il cambio degli abiti e delle divise.

L’Asl ha optato di impiegare quelli che sarebbero tempi morti, in attesa dei materiali coibenti, da settembre sino alla fine di novembre, "per anticipare lo scavo del corridoio di collegamento dei due piani interrati tra il corpo centrale del nosocomio e la palazzina esterna in fase di costruzione". "Questo tipo di scavo sarebbe dovuto partire con gennaio prossimo, stando al progetto originario pre-alluvione – spiega la direttrice Mechi – Intervento che richiede il blocco di accesso agli spogliatoi nel piano interrato per due-tre settimane, in quanto coinvolge le vie di esodo. Proprio per ridurre il disagio ai lavoratori, l’Azienda ha valutato la possibilità di anticipare queste opere di collegamento". Una scelta che è stata al centro dell’incontro che si è svolto ieri tra la direzione ospedaliera, i tecnici e le organizzazioni sindacali.

"Ci auguriamo che lo slittamento trovi una data certa – auspica Massimo Cataldo, segretario della Funzione pubblica Cisl Firenze Prato con delega alla sanità – I disagi per il personale sono tanti e le date fornite per il riutilizzo degli spogliatoi non si sono mai realizzate. Il ripristino si attende da un anno: è una situazione non più tollerabile. I lavoratori sono stanchi, hanno bisogno di locali adeguati, come previsto dal contratto di lavoro. Basti pensare a coloro che debbono indossare le tute per la gestione dei pazienti covid".

Sara Bessi