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Spurghisti in emergenza "Gli impianti sono pochi servizio a rischio paralisi"

Ancora un’estate di disagi per aziende e cittadini: manutenzione al Calice chiusura di San Donnino e San Colombano. Durgoni: "La politica intervenga".

Spurghisti in emergenza "Gli impianti sono pochi servizio a rischio paralisi"

PRATO

Torna l’emergenza liquami in Toscana. Purtroppo non è una novità e anche questa estate le province di Prato, Firenze e Pistoia rischiano la paralisi degli spurghisti con gli impianti "a mezzo serviziò in estate e con quello di San Donnino che chiude di nuovo". Lo denuncia il Consorzio Spurghisti Associati che torna a lanciare l’allarme per l’impossibilità di conferire i liquami provenienti dalle fosse biologiche di appartamenti, uffici pubblici e ospedali.

"Si rischia lo stop al servizio: la politica si faccia carico del problema", afferma il consorzio che raggruppa 46 aziende del settore degli spurgo fra Firenze, Prato, Pistoia, Siena, Valdelsa e Valdarno. La zona più colpita è di nuovo quella dell’area Prato - Pistoia - Firenze "che - evidenzia una nota - nel giro di pochi mesi si è ritrovata con un problema impiantistico dietro l’altro. Dallo scorso 8 maggio, infatti, ha chiuso di nuovo l’impianto di San Donnino gestito da Publiacqua. Il tema è il solito degli ultimi anni, con le autorità di controllo toscane che hanno nuovamente chiesto modifiche nell’atto autorizzativo per la ricezione dei liquami, e con Publiacqua che di conseguenza ha fermato i conferimenti dei fanghi da parte delle aziende di spurgo in attesa di potere effettuare le necessarie valutazioni circa l’operatività dell’impianto".

Probleami anche per "l’impianto di San Colombano del quale non si hanno notizie sull’apertura - sottolinea il vicepresidente del Csa, Massimo Durgoni -. Con l’avvicinarsi di agosto la situazione sarà sempre peggiore. Nel circondario di Pisa la ricezione di liquami è in riduzione a causa di lavori di manutenzione ad alcuni impianti. Mentre il resto delle strutture in Toscana ricevono quantità piccole e insufficienti di fanghi per le necessità dei territori. Vogliamo anche sottolineare la consueta chiusura parziale agostana per manutenzione dell’impianto del Calice a Prato, che vale 2.500 tonnellate di conferimenti a settimana, lasciandoci per un paio di settimane con la sola struttura di Baciacavallo a disposizione che però riceve soltanto 900 tonnellate a settimana". Insomma uno scenario già visto che inevitabilmente si ripercuote sulle aziende e sui cittadini che hanno necessità del servizio. L’estate è un periodo dove tutti vogliono svuotare la fossa biologica, e dove c’è forte richiesta di intervento da parte degli alberghi che vedono aumentare la quota di turisti.