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Prato, stadio (quasi) pronto. Ma la data della prima partita rimane un rebus

Il Comune accelera per riportare dopo 4 anni la squadra sul campo di gioco a metà ottobre. Tre mesi di lavori: c’è ancora da fare

Un momento del sopralluogo (Foto Attalmi)

Prato, 28 settembre 2021 - Il Lungobisenzio, finalmente, torna ad avere le sembianze di un impianto sportivo. Certo, ci sono ancora dei dettagli da limare, un cantiere da ultimare e un altro totalmente da iniziare (quello alla tribuna centrale), ma intanto la situazione è ben differente rispetto allo stato d’abbandono totale dello scorso mese di giugno.

In tre mesi le ditte che hanno ricevuto appalti per oltre 200mila euro dal Comune sono riuscite a riqualificare l’area degli spogliatoi, la scalinata d’accesso alla tribuna centrale e il manto da gioco. I fiori primaverili, infatti, hanno lasciato il posto a vera erba, pronta a ospitare le partite di serie D dei biancazzurri.

Ma, a proposito, quando tornerà il Prato a giocare al Lungobisenzio? Qui restano ancora delle incertezze, che non sono state sciolte nemmeno ieri durante il sopralluogo allo stadio delle commissioni comunali Lavori Pubblici e Sport. Di sicuro venerdì 8 ottobre si terrà una nuova riunione della commissione di vigilanza di pubblico spettacolo: in questa sede il Comune dovrà ottenere l’agibilità per la riapertura dell’impianto, e il Prato si dovrà garantire il via libera per l’accesso del pubblico alle gare di serie D.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di fare tornare i biancazzurri a giocare a calcio allo stadio già da domenica 17 ottobre, ma il percorso è ancora a ostacoli. Da un lato c’è il cantiere degli spogliatoi, i cui lavori di finitura del restyling al controsoffitto saranno effettuati intorno al 15 ottobre (il ritardo è dovuto alle difficoltà nel reperire i materiali edili a seguito del boom di cantieri in tutta Italia).

Dall’altro c’è il nodo tribunale centrale, il cui tetto e pareti vanno completamente riqualificati (in totale, considerando tutti i lotti, al Lungobisenzio il Comune spenderà 360mila euro). Anche garantendosi un affidamento diretto per l’intervento, sembra che non ci siano aziende in grado di assicurare l’inizio immediato del cantiere, proprio a causa della mancanza di materiali edili in tutta Italia.

Tanto che il Comune per uscire dall’impasse sta pensando all’installazione di una tribunetta coperta da 50 posti (costo del noleggio sui 20mila euro) rimovibile, dove ospitare la dirigenza avversaria, i calciatori che non scendono in campo e le autorità.

"L’obiettivo primario era di fare ripartire la struttura e ormai siamo sulla strada giusta – spiega l’assessore allo sport Luca Vannucci –. Intanto vogliamo ottenere l’agibilità per potere tornare a disputare al Lungobisenzio le partite di calcio, poi penseremo ai lavori alla tribuna centrale. Dopo quattro anni di chiusura il percorso non era semplice, ma devo ringraziare ditte e tecnici per avere rispettato i tempi".

Camminando all’interno dell’area degli spogliatoi si può notare come la sala riunioni, quella stampa e la segreteria siano già utilizzabili. Lo stesso vale per i locali caldaia e per i bagni. Nell’aria c’è odore di vernice, segno che si è proceduto di recente con la rimbiancatura di tutta la struttura, così come sono state rimosse le porte sfondate e portati via gli arredi danneggiati.

Di fatto, a parte i lavori al controsoffitto, gli spogliatoi sono pronti all’uso: necessitano solo degli arredi. Lo stesso vale per il manto erboso, dove le piante infestanti sembrano solo un ricordo: qui basta tracciare le linee del campo da gioco e si è pronti a tornare in campo. "Il Lungobisenzio ha grandi potenzialità – conclude Vannucci –. Questo non è un punto d’arrivo, ma d’inizio, perché allo stadio c’è la possibilità di programmare qualcosa di più a livello infrastrutturale assieme al concessionario dell’impianto. L’obiettivo è di non tornare mai più alla chiusura dello stadio, sarebbe indecoroso per la città".

Stefano De Biase