REDAZIONE PRATO

Stazioni di polizia cinesi in Italia? "Monitoriamo le associazioni"

Il ministro dell’Interno . Piantedosi in Parlamento . "Pronti a intervenire . in caso di irregolarità"

"Sulla presunta apertura di stazioni di polizia cinese proseguono mirati accertamenti nei confronti di diverse associazioni cinesi, condotti su indicazioni di intelligence, che sulla base di accertamenti effettuati mirano a individuare eventuali evidenze di arbitrarie attività di polizia, in particolare nelle città di Milano, Prato e Roma dove la comunità cinese è più diffusa". Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, risponde al question time sul caso della stazioni di polizia cinese fra cui quella tanto discussa che era stata aperta, ma risulta già chiusa, in via Orti del Pero nella sede dell’associazione culturale della comunità cinese di Fujian in Italia. Sullo sportello la Digos di Prato ha fatto diversi accertamenti depositando anche una informativa in Procura. Non sarebbero state rilevate, però, particolari irregolarità. "Ci sono diversi sodalizi sotto forma di associazioni culturali che svolgono il disbrigo di pratiche per il rinnovo di passaporti, patenti per agevolazioni presso consolato cinese e anche di assistenza medica – ha aggiunto Piantedosi –. Sono in corso ulteriori verifiche anche in altre città, dopo gli accertamenti verranno contestate eventuali irregolarità emerse". Per quanto riguarda lo sportello di Prato sarebbe emerso che, in sei mesi di attività, sarebbero state fatte solo quattro patenti.

"Confermo che le forze di polizia hanno in corso il monitoraggio con massima attenzione e sto seguendo personalmente sviluppi di tali provvedimenti, non escludendo provvedimenti sanzionatori in caso di illegalità", ha concluso Piantedosi.