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L’assessora regionale Alessandra Nardini
Il progetto triennale "Ardi - ascolto, rispetto, dialogo Inclusivo" della Provincia di Prato si irrobustisce e prende gambe sempre più solide. Grazie al rifinanziamento della legge della Regione Toscana del 2009 sulla "Cittadinanza di genere", attraverso il Fondo sociale europeo, la Provincia potrà contare su un contribuito di circa 461mila euro. Il progetto è diventato operativo dal dicembre 2024 e si svilupperà nell’arco di un triennio.
Due i binari sul quali camminerà Ardi. Nelle scuole di primo secondo grado dei Comuni del territorio pratese, l’impegno è quello di organizzare un percorso di sensibilizzazione per promuovere la parità di genere. Lezioni, laboratori, proiezioni di film coinvolgeranno studenti, docenti, personale ammnistrativo e tecnico, ma anche le famiglie. Per accrescere la sensibilità dei cittadini su questi temi, alla provincia di Prato e al Comune di Montemurlo sarà avviata una sperimentazione sui bilanci di genere, uno strumento che potrà rendere più evidente e trasparente come le decisioni economiche di un bilancio possono influenzare in maniera diversa la qualità di vita delle donne e degli uomini.
Con due interrogativi di fondo: le scelte adottate sono sufficienti a promuovere una vera parità di genere? Cosa altro si può fare? L’obiettivo è quello di favorire una maggiore consapevolezza e inclusione nelle scelte amministrative. Al bilancio di genere parteciperanno la Provincia di Prato e il Comune di Montemurlo.
Per fare il punto della situazione e confrontarsi sull’operatività del progetto, ieri in Provincia si è tenuta una conferenza stampa con l’assessora regionale all’istruzione e alle pari opportunità, Alessandra Nardini: "Il rifinanziamento della legge regionale del 2009 – ha sottolineato – era un impegno che ci eravamo presi in questa legislatura perché crediamo fermamente che combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere fino al drammatico fenomeno della violenza contro le donne, sia un preciso dovere delle istituzioni. Per farlo occorre partire dall’educazione dei ragazzi nelle scuole. Il bilancio di genere – ha proseguito – diventa davvero uno strumento utile per mettersi in discussione e per scegliere in maniera trasparente".
Incroci virtuosi che hanno anche una ricaduta positiva sulle istituzioni. "Le Province valorizzano il loro ruolo e le loro competenze come quella sulle pari opportunità", ha detto l’assessora. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Provincia, Simone Calamai che vede nel finanziamento della Regione "l’opportunità di realizzare due iniziative strategiche che coinvolgono le scuole e le amministrazioni locali". Alla conferenza stampa hanno partecipato Valentina Nespi, assessora alle pari opportunità del Comune di Montemurlo; Francesca Ranaldi, coordinatrice del Centro antiviolenza La Nara, associazione coinvolta nelle attività all’interno delle scuole e Giulia Sudano, responsabile dell’associazione Period Think Thank.
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