GOFFREDO GORI
Cronaca

Storie di musica. Il libro di Cianchi. Quante memorie

Il violinista pratese classe 1938 pubblica "Mi riordo". Una miniera di nomi e fatti. "Il mio testamento". .

Un pezzo di storia della musica a Prato. quello dei fratelli Cianchi: Lando, Ferraro e Roberto: «Della famiglia sono rimasto solo io» dice Roberto

Un pezzo di storia della musica a Prato. quello dei fratelli Cianchi: Lando, Ferraro e Roberto: «Della famiglia sono rimasto solo io» dice Roberto

"Mi riordo". Titolo di un libro (edizioni Pentalinea) orfano della proverbiale "C", toscana aspirata. Un pezzo di storia della musica a Prato sull’arco di un violino, quello dei fratelli Cianchi: Lando, Ferraro e Roberto: "Della famiglia sono rimasto solo io - dice Roberto, classe 1938 - e ho sentito forte la voglia di raccontare Prato, la mia città che non è solo tessile, ma anche terra di musicisti. E’ il mio testamento". A lui si deve "Corali e bande musicali di Prato" dell’89, e "250 anni della scuola Verdi" del ’99. "Mi riordo" è anche il titolo di una canzone, testo di Alfiero Rosati la voce dei "Menestrelli pratesi". E da lì prende il volo la feconda memoria storica di Cianchi che parla di sé, ma proietta l’immagine sulla nostra città dal 1901 fino ad oggi: cronaca e ricordi incorniciati in una miscellanea di foto, di locandine (alcune siglate dal sindaco Giovannini), spartiti, documenti recuperati nei suoi cassetti (perfino una lettera di Maria Callas accanto alla foto del mitico Virano Fonaro primo macchinista di scena del Politeama). Tutto sullo sfondo suggestivo di una Prato oggi poco riconoscibile. Sono 400 pagine di cronaca corredata di immagini: una "torma" dantesca zeppa di figure pratesi in bianco e nero che è impossibile qui citare (una dedica c’è, al maestro Giulio Gabbiani che si associa a Ferdinando Moradei, fondatori della Scuola Verdi).

Cianchi fa rivivere nomi della musica ormai sfocati che in piazza del Comune nello stesso programma musicale usavano il violino e il plettro del garbato mandolino per "Canta Napoli" insieme a "La forza del destino". Sono le radici popolari della musica a Prato e Roberto Cianchi a proposito cita Beethoven: "Dove le parole non arrivano, la musica parla". Tasselli di storia locale con nomi e cognomi che meritavano di essere ricordati come ponte culturale verso l’oggi. Dal "Circolo mandolinistico" del 1901 ai "Menestrelli pratesi", dai gemellaggi con Wangen e il Comitato Attività Musicali all’Accademia Federico II di Claudio Bianchi e Roberta Gabbiani. Memorie da tenere in biblioteca.

Goffredo Gori