Nuda e cruda verità. Le parole pronunciate da Marco Mariotti dopo la sconfitta sul campo del Tau Altopascio hanno brutalmente sbattuto in faccia a tutto il mondo Prato la dura realtà: con questo ruolino di marcia e con la rosa attuale, non solo è impossibile aspirare ancora ad una risalita nelle posizioni alte della classifica del girone D di serie D, ma addirittura diventa difficile difendere la categoria. Nemmeno il cambio in panchina ha dato la scossa sperata: i biancazzurri non vincono da quattro partite e hanno raccolto appena una vittoria dopo la separazione da Maurizio Ridolfi. Il bilancio fra le due gestioni è pressoché identico: cinque punti fatti in sei gare con la precedente guida tecnica, sei in altrettante uscite con quella attuale. Ed ecco che i lanieri sono finiti al penultimo posto della graduatoria.
All’insediamento di Mariotti si pensava di poter riportare il Prato nelle zone nobili (a detta del presidente Stefano Commini), mentre adesso la linea è cambiata, sentendo le dichiarazioni del tecnico ex Albenga, che ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme, ancor più forte di quello mandato dopo il pareggio con lo United Riccione. Questa rosa ha la necessità di essere rimodellata durante l’imminente finestra di mercato (che scatterà il primo dicembre): non bastano solo alcuni ritocchi. "Ci vogliono giocatori in grado di indossare la casacca del Prato e che si sappiano assumere le proprietà responsabilità", ha affermato Mariotti che da oggi comincerà a lavorare con il gruppo per preparare il derby di domenica (calcio d’avvio alle 14.30) in programma allo stadio Lungobisenzio. Di fronte una Zenith reduce dal successo contro il Tuttocuoio e assetata di rivalsa nei confronti dei cugini. "Questa è una stracittadina. Non avrà una storia, come ho sentito dire - il commento di Mariotti - ma per me è una partita importante perché voglio tirare fuori il Prato da questa situazione. Ma, oltre che quello del mister, ci vuole l’aiuto di nuovi giocatori".
Francesco Bocchini