SARA BESSI
Cronaca

La studentessa che parla ai leader: "C’è bisogno di una nuova Europa"

Il discorso della pratese Laura Maria Cinquini a Strasburgo per la Conferenza sul futuro dell’Unione. Il sorriso di Macron, poi Von der Leyen e Metsola ricevono le sue proposte

Laura Maria Cinquini

Prato, 10 maggio 2022 - A tu per tu con i potenti d’Europa, senza timore e senza che la voce si incrinasse per l’emozione, Laura Maria Cinquini, studentessa di 23 anni di Prato, ha esposto, dopo mesi di lavoro, le proposte finali della Conferenza sul futuro dell’Europa, alla quale ha partecipato insieme ad altri cittadini europei. Ieri mattina, nell’emiciclo di Strasburgo in occasione della Giornata dell’Europa, Maria Laura ha parlato di fronte alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, al presidente Emmanuel Macron a nome della presidenza del Consiglio, e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen prima di consegnare loro la relazione sui risultati finali della Conferenza. E lo ha fatto scandendo con chiarezza la preghiera rivolta ai politici di professione: "Vi invitiamo a leggere con attenzione tutte le nostre proposte e attuarle tutte senza distorcerle, senza operare una selezione sulla base dei vostri interessi o delle vostre agende politiche". Un documento fatto di proposte, con le quali delineare "una nuova Europa di cui ora c’è bisogno". "Non sprecate questa opportunità, non deludeteci - ha detto rivolgendosi ai politici - perché mai come ora ci siamo sentiti più europei". Il documento è composto da 49 proposte relative a 9 temi e includono più di 300 provvedimenti su come realizzarle. Le proposte si basano sulle raccomandazioni formulate dai panel dei cittadini europei, dai panel nazionali, dalle idee raccolte nella piattaforma digitale multilingue e dalle discussioni dei gruppi di lavoro.

"All’inizio di questo percorso non potevamo sapere quale sarebbe stato l’esito della conferenza che ha riunito centinaia di cittadini provenienti da varie parti d’Europa", commenta Laura Maria Cinquini. "L’eterogeneità dei partecipanti non ha rappresentato un ostacolo. Anzi, nel corso dei lavori siamo entrati in sintonia perché noi non siano esperti della politica europea, ma esperti di vita reale. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo raggiunto punti d’accordo e proposte per un cambiamento reale e di qualità".

E ha aggiunto: "Avremmo avuto bisogno di più tempo per perfezionare il lavoro, perché non siamo politici di professione". Una frase che ha strappato un sorriso al presidente francese Emmanuel Macron, che la ascoltava con attenzione a pochi metri di distanza. "Ma siamo soddisfatti perché la relazione che mettiamo nelle vostre mani è frutto di mesi di sacrifici e dedizione", ha detto rivolgendosi all’emiciclo. Un feed back del lavoro è previsto per l’autunno prossimo. "E’ stata una emozione forte - commenta Laura Maria dopo la cerimonia - Ero lì per parlare a nome di tutti i cittadini. Ho sentito il peso della responsabilità e l’ho fatto volentieri. Volevo riuscire a trasmettere quei messaggi condivisi con gli altri. Vigileremo sull’avanzamento delle nostre proposte".